Re Giorgio
La provvidenza sembra essere accorsa a placare le ansie di Giorgio Napolitano. A pochi giorni dal monito del Presidente della Repubblica, preoccupato per il corto circuito mediatico-giudiziario sul caso Mps, il questore di Siena ha emesso un'ordinanza che, da oggi lunedì 4 febbraio, impedisce l'accesso dei giornalisti ai piani superiori del palazzo di giustizia della città del palio, accorsi in massa negli ultimi giorni alla spasmodica ricerca di nuovi elementi d'indagine. Un palazzo vecchio - Stando a Il Giornale, infatti, su richiesta del presidente del tribunale Stefano Benni e del procuratore Tito Salerno, il questore ha deciso di limitare ai giornalisti l'accesso al palazzo di giustizia, che - afferma Benni - è addirittura "sprovvista del certificato anti-incendio", senza calcolare, continua il presidente del tribunale, che "il palazzo è vecchio, ci cascano i calcinacci dentro". Il precedente - Queste le motivazioni ufficiali. Non può non destar sospetto, però, la consecutio degli eventi che hanno portato a questa mossa, soprattutto alla luce del fatto che le condizioni della sede erano, s'immagina, già note da tempo. Ma, si sa, siamo in campagna elettorale e il Pd - ad oggi ancora in testa nei sondaggi - rischia di essere travolto dallo scandalo, e l'incubo è che si ripeta quanto accaduto nel 2006: accreditata da tutti come sicura vincitrice, la sinistra s'impose alla contesa elettorale per pochi voti (e poi galeotto fu Turigliatto...). Nel 2006, un po' come oggi il caso Mps, ci fu l'affaire della scalata Unipol-Bnl, che recò al centrosinistra danni d'immagine e consentì al centrodestra un recupero sui sondaggi definito, fino a pochi giorni prima, fantapolitica.