Roma, 28 apr. (Adnkronos) - Renato Zero non si e' risparmiato per la prima data del suo live dei record, che lo terra' in scena fino a fine maggio al Palalottomatica di Roma, e ieri sera ha tenuto la scena per oltre 3 ore, con una scaletta coraggiosa e poco 'ruffiana': 30 pezzi, di cui un terzo dedicato al nuovo album 'Amo' e il resto tra chicche riscoperte del suo repertorio e grandi successi del passato. In apertura, a scaldare subito l'atmosfera di quello che e' ormai e' stato ribattezzato il PalaZero, un medley di ben nove classici tra i piu' amati dal suo pubblico che abbraccia quattro generazioni: 'La favola mia', 'Niente trucco stasera', 'Amico', 'Piu su', 'Cercami', 'Marciapiedi', 'Nei giardini che nessuno sa', 'Uomo no' e 'Arrendermi mai'. Tra i momenti piu' intensi dello show, applaudito anche da molti amici vip come il piu' grande imitatore di Zero, Giorgio Panariello, e il collega Francesco Renga, la dedica a Giancarlo Bigazzi, produttore e paroliere scomparso l'anno scorso, prima della proiezione, in anteprima, del toccante videoclip (realizzato da Alessandro D'Alatri nel carcere femminile di Latina) di 'Un'apertura d'ali', l'inedito contenuto nel nuovo album 'Amo' e composto proprio da Bigazzi, il medley di 'Triangolo' e 'Mi vendo' che ha scatenato i fan dei Palalottomatica e il gran finale che ha sorpreso ed emozionato il pubblico. Gli ultimi tre brani in scaletta infatti hanno regalato ai sorcini una chiusura in crescendo: prima 'Il carrozzone' intonato da Renato mentre sul maxischermo scorrevano i nome di colleghi e amici scomparsi, a partire da Mia Martini, per proseguire con Gabriella Ferri, Rino Gaetano, e piu' avanti con Franco Califano, Enzo Jannacci, Lucio Dalla, Fabrizio De Andre', Lucio Battisti e Stefania Rotolo, per citarne solo alcuni; poi una versione dance di 'Madame', con Zero che appare solo sul maxischermo in versione dj alla consolle con occhiali scuri e grandi cuffie; e infine 'Il cielo' per l'arrivederci e il proverbiale 'Non dimenticatemi!'. Ad arricchire lo spettacolo i sontuosi costumi realizzati appositamente per l'occasione dalla Maison Cavalli e dalla The One di Gabriele Mayer, con un cambio d'abito quasi dopo ognuno dei 30 brani; le coreografie eseguite da 12 ballerini sotto la direzione del grande Bill Goodson, storico collaboratore di Diana Ross e Michael Jackson; e l'orchestra di 34 elementi diretti da Renato Serio. Tra dediche e le sue proverbiali intro parlate, Zero non ha fatto mancare qualche affondo politico, come quello indirizzato a piu' riprese a Silvio Berlusconi ("'Sti fanfaroni -ha detto- c'hanno le reti televisive, sono editori... Ma metteteci chi ha bisogno di lavoro in Parlamento..." e ancora "qualcuno per anni ci ha detto quanto fosse giusto consumare e consumare... ha pensato che per i nostri figli fosse giusto non fargli trovare un cazz...") o come la 'tirata d'orecchie', neanche tanto velata, rivolta al presidente della Repubblica per non averlo ancora fatto Cavaliere del Lavoro, lui che calca la scena da oltre 40 anni: "Vorrei che il presidente della Repubblica, seppure non mi ha fatto Cavaliere del Lavoro, facesse Cavaliere almeno queste canzoni...". (segue)