L'addio del Papa, il Conclave e quella profezia di Medjugorje

A dicembre Ruini ha consegnato a Ratzinger il dossier sulle apparizioni. La rivelazione sulle "nuove tribolazioni della Chiesa" legata alla scelta di Benedetto?
di Giulio Bucchidomenica 3 marzo 2013
L'addio del Papa, il Conclave e quella profezia di Medjugorje
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di Caterina Maniaci 14 aprile 1982. Messaggio della Madonna ai veggenti di Medjugorje. «Dovete sapere che Satana esiste. Egli un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l’intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo ma ha aggiunto: Non la distruggerai!».  Dicembre 2012. Il cardinale Camillo Ruini, già presidente della Cei,  incaricato dal Papa di presiedere la commissione d’inchiesta sulle vicende di Medjugorje. Si tratta di risultati importanti, un dossier su cui permane il più stretto riserbo, sulla base del quale potrà orientarsi la Chiesa per poter decidere quale «pronunciamento» dare sulle presunte apparizioni della Madonna ai sei veggenti bambini  a cominciare dal giugno 1981 nel paesino della Bosnia Erzegovina. Le apparizioni sarebbero ancora in corso. Il 17 marzo 2010 la Santa Sede istituì una speciale commissione internazionale d’inchiesta e di studio sulle apparizioni, presieduta appunto da Ruini, e composta da 13 membri permanenti più una serie di collaboratori, tra religiosi e laici. Tra di loro, anche i cardinali Josef Tomko e Julian Herranz, due dei tre cardinali incaricati, insieme al cardinale Salvatore De Giorgi, sempre da Benedetto XVI, di fare luce sul caso Vatileaks. Su questi giorni sconvolgenti per la Chiesa le ombre si allungano. Così cominciano a circolare voci che collegano persino la consegna dei risultati dell’inchiesta sulle apparizioni e le successive dimissioni di papa Benedetto XVI, sul filo rosso delle profezie che prevedono per la Chiesa un lungo periodo di tribolazioni e di prove, a partire proprio dal Pastore, dal Pontefice. Un periodo che è appena cominciato e che prevede persecuzioni e distruzioni, eventi catastrofici al cui centro ci sono il Vaticano e il Pontefice.  Il richiamo a Fatima e Medjugorje ricorre  costantemente anche ora che si avvicinano i tempi di uno dei Conclavi più difficili della storia della Chiesa. Per passare alle notizie, 66 cardinali hanno già comunicato la propria residenza a Roma, ne devono arrivare ancora 15,  ha spiegato ieri il portavoce padre Federico Lombardi, che peraltro è tornato a difendere la scelta di Ratzinger, dicendo che «se  Papa Wojtyla   aveva dato con coraggio ammirevole davanti agli occhi del mondo la sua  testimonianza di fede nella sofferenza della malattia, Papa Ratzinger   con non minore coraggio ci ha dato la testimonianza dell’accettazione   davanti a Dio dei limiti della vecchiaia e del discernimento   sull’esercizio della responsabilità che Dio gli aveva affidato». Intanto quella di oggi sarà la prima domenica senza Angelus con il Papa; le finestre del Palazzo apostolico, da cui si affaccia  il Pontefice, rimangono desolatamente chiuse.