Esce 'Amo', Renato Zero guarda negli occhi l'Italia e fa il tifo per i giovani

L'album più che mai un racconto 'nudo'
domenica 10 marzo 2013
Esce 'Amo', Renato Zero guarda negli occhi l'Italia e fa il tifo per i giovani
7' di lettura

Roma, 8 mar. (Adnkronos) - I 60 sono superati da un po', la sua voce è la stessa di sempre, incisiva, solida, potente. La sua anima di più. Renato Zero è tornato a condividere se stesso col mondo attraverso le sue canzoni. E questo album 'Amo' (I° Capitolo) è più che mai un racconto 'nudo' nel quale guarda in faccia l'uomo che è stato e che è oggi; ringrazia tanti straordinari compagni di viaggio, come Lucio Dalla, "grande ispiratore" o la sua portinaia Angelina che ha curato col sorriso i giorni bui della sua adolescenza. E guarda in faccia anche il suo Paese, un 'Italia dove, "i bravi arrancano e crollano via via", dove "il primo che si candida si abbuffa e scappa via". Convinto però, Renato, come sempre, che "l'ottimismo cura e guarisce ogni malattia". L'ottimismo è nel suo Dna, si sa, forse perché (come ha raccontato ieri sera al Piper di Roma in occasione della presentazione alla stampa del suo disco) lui è nato un po' in salita: "Quando venni al mondo - ha detto - soffrivo di anemia emolitica e mi dovettero cambiare il sangue. Per questo mi sono portato dietro una certa paura di vivere. Poi mi hanno rimesso in gioco, ma non l'ho chiesto io. E così sono nato due volte. Ma la vita non è quasi mai tua. Lo è se decidi di non sottostare alle regole". Regole che spesso non sanno accogliere unicità e differenze e che si traducono, quindi, in "ipocrisia", "falsa moralità". E allora? "Chiedi di me", canta Renato Zero nel primo brano che apre il disco. Una canzone coraggiosa e trascinante per il ritmo, per il fitto dialogo fra note e senso, per la scelta di essere in prima linea, pronto ad aiutare, soprattutto i più giovani, quando "la voglia va via", quando "si spegne la fantasia". "Chiedi di me - canta ancora - che un consiglio da darti ce l'ho. Ho spalle forti". "Chiedi di me a quei bigotti laggiù. I dubbi che seminai non li sciolsero mai! Osa di più, falli tremare dai". Non a caso è stato proprio questo brano ad aprire e a chiudere la presentazione al Piper con Renato sempre contornato da giovani ballerine, fortunatamente fuori dai cliché, e ballerini acrobati che non solo hanno danzato, ma si sono avvicendati tutti al microfono, sulla voce del loro fiducioso 'mecenate'. Loro, protagonisti con lui dello spettacolo. Loro, in rappresentanza di tutti i giovani che devono poter spiccare il volo, e a cui Renato sembrava ripetere con gli occhi le frasi scritte nell'album: 'Seminare. Seminare e seminare!!! Che arriva sempre il tempo di raccogliere". E che parole ha usato, invece, Renato Zero per soffermarsi su Beppe Grillo? "Gli esempi mancano in questo Paese, sono sempre mancati e ora per interpretare la tanta disperazione, può anche arrivare un clown, checché ne dicano i tedeschi che c'hanno fatto solo piagne. Grillo? Un vento favorevole, qualcuno che, scherzando e ridendo, ci ha dimostrato come per certi ruderi sia tempo di andare a casa". Senza dubbio per Renato serve un cambiamento, ma non il cambiamento fatto ancora da chi "raccomanda la propria nipote". A furia di fare così "si sono comprati il Paese e vi dico - ha aggiunto - che se cade uno di loro non gliene frega niente a nessuno, mentre se cade un operaio e va in cassa integrazione, a me mi frega". Renato non è affatto cambiato."Già agli esordi", anche se "anemico e gracilino, avevo già questa inclinazione verso i più deboli ed incompresi". Ed ora che ormai è un giovane "più maturo" e che, come canta in 'La vacanza', non ha più paura della vita ed anzi è in armonia col suo passato, Zero è consapevole di quello che non va (sul palco presenta, infatti, in inglese i due grandi Trevor Horn e Phil Palmer, perché dice 'Con l'aria che tira di questi tempi, l'Inghilterra potrebbe essere una soluzione) ma non è mai sazio di nuove progetti. Ed è già pronto, infatti, il II° Capitolo di 'Amo' che si concluderà con un brano composto da Armando Trovajoli e scritto da Renato nel quale lui parla a un 'non fun' incitandolo ad andare lui ora a divertirsi: "uno - ha sottolineato - più bravo di me...così la musica continua". Musica che ha preso il via proprio dove ieri 'Amo' ha iniziato il suo percorso, al Piper: "Qui si tentava l'impossibile - ha raccontato - Qualcuno è caduto, qualcun altro no e si è ripresentato con la solita impudenza. Se cercate una Università, venite qui! Sono stati cinque anni stratosferici per un digiuno che è durato 40. Abbiamo fatto un'abbuffata", ha detto. Un pensiero scritto nero su bianco anche nel disco: "Ci fu amore nelle notti del Piper". "In questo album ci sono tappe salienti del mio amore pellegrino. Che non si mai negato all'impegno e alla ricerca". Né si è mai negato all'amore, all'amicizia celebrandola sempre. Come ha fatto ieri quando ha presentato la storica Lilli del Piper (colei che lo gestiva), scherzando con lei per averlo fatto sempre entrare gratis e Brunetto: "E' stato il primo ballerino di Rita Pavone ed ora - ha sorriso - quando si rompe il mio lavandino, lui aggiusta tutto in un attimo, a dimostrazione che siamo sempre utili anche quando non siamo più sulle locandine". "Se noi ci fermiamo tutte le volte a godere di un risultato appagante, fermiamo la macchina. Io non lo faccio. Mi arrabbio molto con i giovani quando sono inconcludenti, quando per pochissimo non arrivano a toccare il cielo", ha rimarcato Renato che, sempre con l'attenzione rivolta a loro, ha parlato anche di quanto succede ultimamente nel mondo radiofonico: "Tanti artisti sono costretti a scrivere su misura per tante radio che ci costringono a sentire delle schifezze americane che neanche in America vogliono sentire". Renato accoglie, invece, la poesia e la profondità, come quella di Gian Carlo Bigazzi. "Una persona che amava approfondire. Di lui si canta e si canterà sempre". E' suo l'ottavo brano di 'Amo', 'Un'apertura d'ali'. Bellissimo. In totale sintonia con l'intero album. Nel suo incipit, infatti, recita: "La vita è un'apertura d'ali, quel senso di cometa che c'è dentro noi". Oltre al produttore, compositore e paroliere italiano, Renato ricorda anche un altro grande, Lucio Dalla, in una canzone ad hoc dal titolo 'Lu', e nel corso della presentazione del disco: "Ho scritto il brano dopo la sua morte - ha fatto sapere rispondendo alle domande dei giornalisti - Ho incontrato Lucio quando avevo 16 anni, nell'ascensore dell'Rca, aveva un arancio sulla capoccia, c'era anche il direttore Melis. Dicevano di lui che era un genio. Per me un fratello. Io volevo incontrare nella vita uno così, e quando ho scoperto che c'era, è stata una vittoria". Una vittoria che Zero canta dolcemente: "Rimasi sorpreso, vedendoti lì. Chi stavo cercando esisteva così... Fu un vero sollievo. Alieno anche tu. Per gli stravaganti c'è un premio lassù". "La vita ha voluto premiare anche me, poiché mi permise di contare su te". Un percorso lungo quello di Renato Zero che, da quando a Sanremo ha cantato 'Spalle al Muro' nel 91 ("Vecchio, diranno che sei vecchio. Con tutta quella forza che c'è in te") ha esorcizzato la vetustà e dal giorno dopo è "rinato. Sì - ha sottolineato - Da quel momento ho ripreso i colori". Poi ha scherzato: "Ve lo consiglio". All'uscita di 'Amo' manca ormai pochissimo, sarà nei negozi il 12 marzo con la sua copertina bianca 'timbrata' da un cerchio rosso di ceralacca ("sta a significare che è definitivo", ha spiegato) con etichetta Tattica e distribuzione Indipendente Mente. Ma non è finita qui. Renato Zero sarà sul palco a partire dal 27 aprile per un mese intero di concerti al Palalottomatica di Roma che sta già registrando il record di vendite con 70 mila biglietti venduti prima ancora della pubblicazione dell'album. Ed ora i dettagli tecnici di un album di cui Zero va orgoglioso. "Abbiamo confezionato un bel lavoro che costicchia". 'Amo', in particolare, contiene quattordici brani di respiro internazionale, registrati tra Roma, Genova e Londra. Un disco per il quale l'artista ha chiamato a collaborare tre grandi produttori artistici: Trevor Horn (produttore di fama mondiale che ha lavorato alla realizzazione di album di artisti internazionali come Paul Mc Cartney, Simple Minds, e Genesis), Danilo Madonia e Celso Valli. Dopo aver radunato oltre centomila persone a Piazza di Siena a Roma nell'autunno del 2010 per festeggiare il suo 60° compleanno, dal 27 aprile l'artista sarà quindi in concerto al Palalottomatica con un progetto live assolutamente inedito. Un evento eccezionale per il quale sono già state previste altre cinque nuove date - 16, 18, 19, 21 e 22 maggio 2013 - oltre a quelle già in calendario (27, 29 e 30 aprile, 3, 4, 9, 10, 12, 13, 15 maggio 2013). Le prevendite dei biglietti sono disponibili online sul sito www.ticketone.it e presso i punti vendita abituali. Tutti coloro che acquisteranno il biglietto su www.ticketone.it riceveranno una Card ad edizione limitata che fungerà da titolo di ingresso. Ai titolari della Card saranno riservati esclusivi vantaggi, sconti e convenzioni che saranno pubblicati su www.fepgroup.it. RadioItalia è la radio ufficiale dei concerti di Renato Zero al Palalottomatica. Oggi è la festa della donna, celebrata in Italia anche come occasione per richiamare l'attenzione sui troppi casi di violenza. E Zero, non a caso, prima di lanciare il brano finale, 'Madame' anno 1975 ("quando i pezzi hanno stoffa, ce l'hanno anche a distanza di 40 anni", ha esordito prima di darsi alle danze con il corpo di ballo) ha voluto rimarcare: "Quando l'amore arriva al coltello, è pura violenza. Per favore, non chiamatelo amore".