Nigel Farage, il ritratto del britannico che spaventa i burocrati di Bruxelles e Strasburgo

di Andrea Tempestinidomenica 25 maggio 2014
Nigel Farage, il ritratto del britannico che spaventa i burocrati di Bruxelles e Strasburgo
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In Italia non si è ancora iniziato a votare. Ma più a nord, nel Regno Unito, c'è già chi festeggia (nel vero senso della parola, a un pub, tutto un sorriso mentre beve birra in abbondanza; nella foto, ndr). Lui è Nigel Farage, trionfatore alle elezioni Europee a Londra, l'euroscettico che da zero arriva a raccogliere il 17%, diventando così la terza potenza nazionale dietro laburisti (che tornano primo partito col 31%) e conservatori, dati al 29 per cento. Un successo, per il leader del partito euroscettico Ukip, che alle amministrative ha superato l'obiettivo di 80 seggi nei consigli locali: ne ha presi 157, obiettivo dunque sostanzialmente raddoppiato. Il ritratto - Ma chi è l'uomo che mette timore ai burocrati di Bruxelles e Strasburgo? Quarantanove anni ed eurodeputato dal 1999 (ora è alla terza legislatura), il leader del partito di destra Uk Indipendence Party (Ukip), della lotta all'Unione europea (e alla moneta unica, che il Regno Unito non ha mai adottato) ha fatto la sua prima battaglia. Farage arrivò a denunciare come la Troika comandi sull'intero continente. Accusa l'euro di aver costretto gli Stati come Italia, Grecia e Spagna al commissariamento e a sostituire i governi con dei primi ministri "fantoccio" (così definì nel 2011 Mario Monti). Il leader euroscettico nel 2012 ha anche duramente criticato la manovra di aiuti al sistema bancario spagnolo, definendo il premier iberico, Mariano Rajoy, un "incompetente". Concluse quel duro discorso affermando: "L'euro Titanic ha colpito l'iceberg e non ci sono abbastanza scialuppe di salvataggio". In difesa del Cav - Tra i suoi nemici l'euro, dunque. Ma anche e forse soprattutto Angela Merkel, la sua Germania e tutto ciò che Berlino rappresenta. In un discorso del 2011 all'Europarlamento, che fu censurato da tutte le televisioni ma divenne poi virale in rete, accusò l'Europa e la Merkel di essere responsabili di una dominazione tedesca. Puntò il dito perché Bruxelles aveva sostituito Papandreou a Berlusconi "a proprio piacimento". E ancora, in difesa dell'Italia e del Cav, si rivolse con toni di fuoco al presidente del Consiglio europeo, Van Rompuy: "In nome di Dio, chi le ha dato il diritto di parlare al popolo italiano?". In campo economico la visione di Farage è liberal-radicale. Sull'immigrazione ha le idee chiare: deve essere ristretta al massimo. Infine i matrimoni gay, sui quali il Regno Unito dovrebbe fare al più presto retromarcia. I detrattori - In Europa e in patria, oltre che per il carisma e le capacità oratorie, Farage è diventato famoso per le sgargianti cravatte rosa. I suoi discorsi sono sempre forbiti, puntuali, magnetici. All'Europarlamento l'Ukip fa parte del gruppo "Europa per la libertà e la democrazia", dove sta anche la Lega Nord. Prima di entrare in politica, Farage faceva il broker a Londra, dove stando al quotidiano The Guardian guadagnava oltre 236mila euro l'anno. I suoi detrattori fanno notare come conduca la battaglia all'Europa dal cuore dell'Europa stessa, dall'Europarlamento che - sempre stando al The Guardian - gli paga 64mila sterline l'anno, l'equivalente di 75mila euro.