(Adnkronos) - Il piano è consistito in un arricchimento - per quantità e qualità di opere - del percorso museale, grazie in particolare alla presentazione al pubblico, per la prima volta in modo permanente, della collezione di ceramiche attiche e magnogreche, nonché nel restauro e nella valorizzazione delle decorazioni pittoriche e plastiche degli interni. Oggi Palazzo Leoni Montanari è custode di tre importanti collezioni di Intesa Sanpaolo - i vasi greci e magnogreci, la pittura veneta del Settecento, le icone russe - un insieme ricco e variegato di testimonianze d'arte, espressione di civiltà e tradizioni figurative molto diverse. La sezione della pittura veneta del XVIII secolo, che trova la sua naturale cornice nelle sale al piano nobile del palazzo, si è qualitativamente arricchita di un nucleo di importanti tele provenienti dalle raccolte degli istituti bancari che, nel corso degli ultimi anni, sono confluiti nel Gruppo. I 34 dipinti esposti permettono di passare in rassegna tutti i generi pittorici che nel XVIII secolo resero Venezia e la sua scuola al centro della scena artistica internazionale. Il percorso espositivo, curato da Alessandro Morandotti, si apre con i Longhi Salom, un corpus di 14 dipinti la cui paternità è divisa tra Pietro Longhi e i suoi seguaci. Nella sezione successiva si assiste a un altro spettacolo, tutto en plein air. Le vedute e i capricci esposti, di Canaletto, Carlevarijs, Guardi, Marieschi, Albotto, Zuccarelli, restituiscono l'immagine non solo della Venezia settecentesca, ma anche di altre città dell'Italia settentrionale. Chiude idealmente il percorso una sala dedicata ad alcune vicende della pittura di storia e di ritratto, in cui è inserito anche un bozzetto a olio di uno dei principiali interpreti del Settecento veneziano, Giambattista Tiepolo. (segue)