«Io sono molto fiducioso che vinceremo la semifinale a Belo Horizonte». Parola di Miroslav Klose, due giorni prima della sfida contro il Brasile per la conquista della finale della Coppa del Mondo di calcio. Il centravanti tedesco è stato lungimirante, anzi pure troppo. Perchè i tedeschi non hanno solo vinto, ma hanno «massacrato» i verde-oro in casa, travolgendoli con un punteggio che nessuno, alla vigilia, poteva immaginarsi. Una doppia soddisfazione per l’attaccante della Lazio che con la rete messa a segno ieri sera, entra nella storia della Coppa del Mondo come il giocatore con più reti segnate ad un Mondiale. Il suo gol, quello del provvisorio 2-0 al 23’ del primo tempo, infatti è il sedicesimo in quattro edizioni (2002, 2006, 2010, 2014, record storico di partecipazioni per un calciatore). Ha staccato il brasiliano Ronaldo (allora Klose dillo che ce l’hai con i sudamericani...), fermo a 15. Un bomber regolare: 5 reti nel 2002 in Corea, 5 nel 2006 in Germania , 4 nel 2010 in Sudafrica, 2 quest’anno. E ora sogna di giocare l’ultima partita e di regalare, magari con altro suo gol, la Coppa alla Germania. Nato in Polonia, ma naturalizzato tedesco ha sempre segnato tanti gol in tutti i club in cui ha militato. Ma come tutti i grandi campioni non si culla sugli allori. E allora ecco che all’orizzonte si profila un altro obiettivo: giocando la finale raggiungerebbe la ventiquattresima presenza in un Mondiale. Staccherebbe Paolo Maldini, appaiato con lui ora al secondo posto, e sarebbe ad una sola presenza dal recordo assoluto (25) del connazionale Lothar Matthaus. Tutti prestigiosi numeri che rischiano di essere condivisi, o superati un giorno, proprio dal compagno di squadra in Nazionale, Thomas Müller (24 anni, 10 reti in due edizioni del Mondiale). Klose, infatti, di primavere ne ha 36 e a meno di «miracoli» calcistici, questo sarà il suo ultimo Mondiale. Ma intanto - e comunque vada la finale - Klose un suo personale trofeo se l'è già portato a casa. (G.D.C.)