Un catalogo dove compravi oggetti e vestiti per corrispondenza. Un simbolo degli anni Settanta, ma anche degli Ottanta. Un e-commerce ante litteram che oggi sembra preistoria. Il tribunale ha decretato il fallimento di ciò che restava di Postalmarket, lo storico catalogo di articoli venduti per corrispondenza che ha fatto parte del costume italiano, a più di mezzo secolo dall’uscita del primo numero. Il fallimento è stato decretato in base a un’istanza presentata dall’amministratore straordinario del Gruppo Bernardi, società di abbigliamento con sede a Ronchis (Udine) che aveva rilevato Postalmarket nel 2003 con l’obiettivo di rilanciarla, senza riuscirci. Postalmarket era nata nel 1959 da un'idea di Anna Bonomi Bolchini, che aveva importato in Italia il modello statunitense della vendita per catalogo. L'azienda poi è cresciuta negli anni ’60 e ’70, dando la possibilità a molti italiani di accedere ai prodotti reclamizzati da Carosello, allora difficilmente reperibili, specialmente nei piccoli centri di provincia. Nel 1980 la prima crisi cui seguirà una crescita: nel 1987 il fatturato salirà a 385 miliardi di vecchie lire, con una crescita del 20,4% sul giro d'affari dell’anno precedente. I dipendenti diretti, allora, sono oltre 1400, e stilisti come Krizia, Coveri e Biagiotti, firmano i cataloghi più esclusivi. Tra le testimonial, Monica Bellucci, Eva Herzigova, Dalila Di Lazzaro e tante star di ieri e di oggi.