La sua colpa è una sola: essere molto bella. Per questo Ilenya Silvestri è finita nel tritacarne delle intercettazioni di Mafia Capitale. Ventisei anni, una sola ambizione: avere un lavoro stabile. Ha accettato di fare la raccolta rifiuti, e il lavoro l’ha trovato nella coop di Salvatore Buzzi. C’è voluta pure una raccomandazione: quella di Mirko Coratti, il Pd che fino a dicembre era anche presidente del consiglio comunale di Roma. Buzzi è stato intercettato mentre parlava della sua assunzione, non proprio da gentiluomo: “Allora, abbiamo preso a lavora’ alla raccolta differenziata una fica da paura! Uno e settanta, du’ zinne! Bellissima, ventisei anni”. E ha aggiunto: “A me me l’hanno segnala.ta… un politico, bisognava farla lavora’, allora è venuta in cooperativa e le ho detto: ‘guarda noi facciamo tutte ste cose, che te piacerebbe fa’?’. Dice: ‘E a me piacerebbe… i rifiuti’ ho detto: ‘guarda che lì c’ho centocinquanta maschi assatanati’ (ridono) ‘E non mi fanno paura’ ho detto: ‘e va be’, te ce mandamo’. E ho detto: ‘guarda devi anda’ cambiata che non c’è lo spogliatoio’… ‘Così faccio prima.’ Guarda che è carina, micidiale…”. Ilenya è la figlia di Daniela Mantini, che si è risposata con un consigliere attuale dell’ VIII Municipio di Roma, Maurizio Mattei (che è suo patrigno). E’ consigliere della lista Marino, ed è stato lui a raccomandare la figliastra con Coratti. Poche settimane dopo però, nel febbraio scorso, Mattei è stato al centro di quello che è stato chiamato un sexygate. Alla mamma di Ilenya arriva a casa una busta anonima con un cd. Dentro ci sono registrazioni ottenute con una microspia nell’ufficio di Mattei. C’è pure registrato con tutta evidenza un rapporto sessuale avvenuto con una segretaria nei locali del municipio. Daniela si scopre tradita e va naturalmente su tutte le furie: porta il Cd in procura di Roma e denuncia il marito, che sbatte subito fuori casa iniziando le pratiche per la separazione. Una tragedia, che aumenta perchè proprio in quesgli stessi giorni viene chiamata in procura come testimone la povera bella Ilenya, chiamata dai magistrati di Mafia Capitale. E’ il 9 febbraio 2015, alle 18,30. La testimonianza di Ilenya viene raccolta dai carabinieri del tiburtino. Lei racconta di essere stata assunta da Buzzi dal 3 novembre 2014, “tramite conoscenze”. I carabineri non si accontentano del termine generico, e lei spiega che a raccomandarla era “l’attuale marito di mia madre, Mattei”. Dice lei stessa che il patrigno si era rivolto a Coratti, che probabilmente “conosco di vista per avere partecipato a qualche riunione politica in quanto sono iscritta al Partito democratico”. Ilenya, che è solare, non nasconde nemmeno la tragedia familiare che è in corso: “Fino alla scosrsa settimana, precisamente venerdì scorso, Maurizio Mattei abitava con mia madre nell’abitazione dove abito anche io… Specifico che il Mattei si sta separando da mia madre Daniela…”