Disoccupazione, boom tra i più anziani

di Ignazio Stagnodomenica 11 maggio 2014
Disoccupazione, boom tra i più anziani
2' di lettura

Un paradosso. Il dramma della disoccupazione non colpisce i giovani, ma gli over 50. Licenziati, esodati, disoccupati. Secondo la nostra elaborazione le persone tra i 45 e i 64 anni in Italia senza lavoro sono 793mila, dal 2010 sono aumentati dell'80%. Mentre il mantra della politica sono "i giovani" abbiamo deciso di cominciare il nostro viaggio del weekend da quella che potrebbe essere, in realtà, la vera emergenza nazionale. Come racconta pagina99, l'analisi dei dati sulla disoccupazione degli ultra 45enni dimostra come il problema principale per la crescita dell'economia italiana sia la mancanza di lavoro per le generazioni più anziane. I numeri -  Gli ultracinquantenni disoccupati, informa l'Istat, sono aumentati di oltre il 17% in un anno, e cosi' anche le forze lavoro potenziali, che nel 2013 raggiungono le 684 mila unità (+4,7% in confronto a un anno prima). Si tratta di 1 milione 122 mila persone potenzialmente impiegabili nel mercato del lavoro. A lanciare l'allarme era stato qualche tempo fa lo stesso  presidente dell'Istat, Antonio Golini, nel corso di un'audizione sul Def alla Camera, sottolineando che "la gravità della loro condizione non può essere sottovalutata per le difficoltà di reinserimento nel mercato del lavoro. In definitiva, troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per ritrovare il lavoro in assenza di politiche efficaci". Secondo le analisi politiche ed economiche, la politica e soprattutto gli ultimi governi su questo fronte hanno una grande responsabilità. Infatti il dramma degli ultra 50enni è stato rimosso. Dopo la riforma Fornero si è pensato solo a esodati e nuove generazioni. La soluzione - Secondo l'economista Michele Raitano, intervistato da pagina99 l'unico rimedio possibile a questa situazione potrebbe essere quello di "assicurare agli ultra cinquantenni ai quali manchino 4-5 anni per arrivare all'età della pensione un Aspi pari al 60% dell'ultimo stipendio, finanziato in parte dall'impresa e in parte dallo Stato. La quota aziendale si ridurrebbe man mano che il lavoratore viene rimpiazzato". Una soluzione che ha comunque costi elevatissimi. Ma una cosa è certa: la disoccupazione non è un problema solo per i giovani. Far ripartire gli over 50 significa far ripartire quell'esperienza che forse abbiamo perso per strada.