Uno sciopero. La mobilitazione dei tecnici di La7 contro l'editore Urbano Cairo ha di fatto mandato in aria il palinsesto del terzo polo televisivo. Come racconta Dagospia, tutto il personale gli studi di Roma sono stati disertati in massa dai tecnici che chiedono a Cairo il rispetto degli accordi aziendali, e l'applicazione dell'integrativo (buono mensa incluso) anche a contratti a termine e ultimi assunti, oltre che lo stop ai tagli. Una situazione che ha creato parecchi problemi alla programmazione. Terremoto nel palinsesto - La mattina sono saltati i talk di approfondimento del mattino condotti da Alessandra Sardoni, Tiziana Panella e Myrta Merlino. Salve le edizioni del tg di Mentana. Ma anche Mitraglietta ha avuto i suoi problemi. Infatti era prevista per oggi la registrazione di "Bersaglio Mobile", il programma di approfondimento politico che va in onda in seconda serata su La7 il venerdì. Infatti con una lettera a Dagospia il direttore di Tg La7 annuncia di aver rinunciato alla registrazione del programma per solidarietà col personale in stato di agitazione: "Avrei potuto registrarlo ieri, come hanno fatto altri programmi. Lo sforzo informativo del mio tg in questa giornata è concentrato solo sulle due edizioni principali, delle 13.30 e delle 20, per rispetto del telespettatore, di chi sciopera, e anche dei giornalisti della testata. Senza condizionamenti o prevaricazioni”. Guerra con Crozza - Ma lo scontro più duro è stato tra Cairo e Maurizio Crozza. Il comico genovese, come racconta Dagospia, che si serve di una struttura esterna e quindi può produrre il suo show anche con lo sciopero, voleva non andare in onda viste le rivendicazioni dei lavoratori. Cairo ha minacciato di fargli pagare una salatissima penale e gli ha chiesto di mettere in onda lui (viste le difficoltà tecniche a La7 in sciopero) le cassette delle pubblicità. Crozza ha deciso di andare in onda, ma si è rifiutato di mandare gli spot, così Cairo si è dovuto rivolgere per questo a una struttura esterna. La guerra interna in azienda sembra rientrata ma a quanto pare la prossima volta anche i giornalisti potrebbero entrare in sciopero. E Cairo rischia un braccio di ferro durissimo...