Clooney non si può sposare per colpa dell'Islam

di Nicoletta Orlandi Postidomenica 11 maggio 2014
Clooney non si può sposare per colpa dell'Islam
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Compleanno tempestoso per George Clooney, che proprio oggi ne fa 53. Questa volta la patata è bollente più delle antiche illazioni sulla sua sessualità. Perché all’attacco del George ingrigito, ma sempre globalmente concupito, si sono mossi addirittura i drusi libanesi, setta musulmana che somma elementi di islam, giudaismo, induismo e cristianesimo. Al grido di «ma non ci sono più uomini drusi?», hanno attaccato la bellissima e bruna conterranea Amal Alamuddin, 36 anni, avvocato di grido, leggins neri sulle lunghe gambe, abbinati a camicie in seta rosso fuoco o fucsia. Ai drusi non vanno giù le sue nozze con George, definito «l’infedele», già fissate per settembre. Attacco sferrato in rete, come oggi accade per ogni evento che si voglia divulgare urbi et orbi. Amal rischia l’accusa di apostasia e George (agnostico) non può neppure convertirsi per amore, perché i drusi hanno deciso da tempo di chiudere alle adesioni. Sarebbe un bello smacco, per uno che non ha dovuto chiedere mai. È stato definito «mister co.co.co», sulla base di misteriosi contratti dalla durata biennale di permanenza al suo fianco. Ma ha esibito le compagne sui red carpet di tutto il mondo, attrici o cameriere che fossero. Dopo la prima, e per ora unica moglie, Talia Balsam, ci fu la cameriera Celine Baltrand, quindi la modella Lisa Snowdon (quella del «No Martini, no party»), quindi Krista Allen, poi moglie di Travolta, e Sarah Larson, che al the end ha dichiarato che fa l’amore come un bancario. Elisabetta Canalis continua a dichiararsi amica e lui dice che Eli è la donna che la ha fatto più ridere. L’ultima mollata, Stacy Keibler, ex campionessa di wrestling, non ha fatto una piega. E viene un dubbio: non sarà che Clooney in tempo di crisi taglia la durata dei contratti a termine, e ha chiesto supporto a qualche amico musulmano? di Bruna Magi