«Volere è potere», dice Ana Damian con voce sicura. «Io sono la prova vivente che chi vuole e lavora tanto, poi ottiene». Trentaquattro anni portati da ragazzina, fisico statuario e zero timidezze, Ana è la Miss Folletto che Silvio Berlusconi avrebbe voluto candidare alle elezioni europee di maggio, la «bella figliola» che di strada ne ha fatta veramente tanta, a piedi dalla Moldavia all’Italia. La sua storia di giovane donna tenace, che ha rischiato la vita «nei tunnel dei treni», emigrata all’estero per cercare un futuro migliore, presto diventerà un romanzo autobiografico, un racconto del suo viaggio dalla disperazione alla rinascita. È stata un’odissea lunga due anni fino alla pace nella Parma felix di cui ha già preso l’accento morbido e leggermente arrotato. Il successo è arrivato con gli aspirapolvere: 1510 apparecchi venduti solo nel 2012, una fortuna averla come agente commerciale. È pronta per il salto in politica? «Ma non scherziamo! Sono caduta dalle nuvole quando ho sentito tutto questo clamore su una mia presunta candidatura. Io faccio un altro lavoro, che mi piace moltissimo, non voglio mettere nei limiti al futuro però la politica non è nei miei piani di adesso, non ho neppure la cittadinanza qui». Vota nel suo Paese? «Non voto da anni perché la mia vita è stata molto complessa, sono partita due volte dal mio Paese, prima ho dovuto lasciare le mie bambine piccole, poi sono andata a riprenderle e adesso, per fortuna, siamo tutti insieme, qui a Parma: io, mio marito Sergiu e le nostre figlie». Da clandestina a migliore venditrice d’Italia. Come ha fatto? «Sto scrivendo tutto in un libro che penso potrà essere interessante come testimonianza anche per gli altri. Lo scrivo soprattutto per le mie figlie perché sappiano che il mio sacrificio è stato per dare loro un futuro migliore. Ci sono parti tristi perché è stata dura, sono partita senza niente, da clandestina, e sono stata perfino catturata dalla polizia per via dei documenti falsi. Però non mi sono mai arresa e alla fine posso dire di essere stata fortunata». Per questo il leader di Forza Italia si è accorto di lei? «Io credo che Berlusconi abbia sentito la mia storia, gli è piaciuta la mia grinta e il mio entusiasmo e ha pensato: ci vorrebbe una come questa da mettere nella lista». Dicono che ci sia stato lo zampino del sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo... «Le spiego com’è andata. A fine gennaio sono stata invitata a parlare di immigrazione alla trasmissione Funamboli di 7Gold a Milano e c’era ospite anche Cattaneo. Ci siamo conosciuti lì e si vede che dopo avrà parlato di me a Berlusconi o forse quando sono andata in altri programmi». La sua storia ha colpito così tanto che l’ex premier era pronto a chiamarla subito, ma quando ha visto le sue foto su Facebook pare sia stato frenato... «Ho letto questa cosa che la fidanzata, Francesca Pascale, gli avrebbe proibito di chiamarmi, ma non ci credo. Poi voglio dire una cosa». Dica. «La bellezza aiuta, ma non è tutto. Può servire all’inizio, ma senza testa non si va da nessuna parte. Io non ce l’avrei fatta senza il mio credo, senza forza di volontà». E se invece Berlusconi le chiedesse di lavorare per qualcuna delle sue aziende? «Ci potrei pensare. Amo il mio lavoro, m’impegno tanto, ma non so cosa può venire in futuro. Intanto, se Berlusconi vuole farmi un regalo e aiutarmi a pubblicare il mio libro e quello di mio marito Sergiu, noi potremmo svelargli il segreto per vivere fino a 120 anni». Una proposta allettante, conoscendo il Cavaliere... «Allora si vada a leggere il volume che ha scritto mio marito: Il libro dei longevi - I veri segreti per arrivare a 120 anni. Non si parla solo di cibo, ma lui, che ha studiato 25 anni queste cose, fornisce insegnamenti su come stare bene il più lungo a possibile. Infatti Sergiu dimostra dieci anni di meno dei suoi 40. Ecco, se Silvio Berlusconi fosse davvero interessato, potrebbe aiutarci a pubblicare questo testo che adesso è solo su Internet. Farebbe bene anche a lui...».