Non solo la bocciatura dello share, non solo la bocciatura sui social network ma anche la bocciatura di Aldo Grasso, il critico tv del Corriere della Sera, che non risparmia Giovanni Floris e la sua nuova striscia di approfondimento quotidiano su La7, 19e40. In un commento dedicato al programma, il tagliente Grasso esordisce così: "Va beh, siamo soltanto agli inizi, e in tv la prima impressione non è la sola che conti, ma se le premesse sono queste, converrà cercare altrove quelli che ormai pomposamente vengono chiamati approfondimenti giornalistici". E ancora: "Giovanni Floris in versione mezzobusto non convince, a confronto Il Fatto di Enzo Biagi (1995) sembra tv del futuro". Il "compitino" di Giovanni - Una dura stroncatura, insomma, che si arricchisce di altre valutazioni tutt'altro che lusinghiere: "Era difficile capire qualcosa. Tutto è in eccesso: il testo scritto (effetto compitino scolastico), i cartelli esplicativi (ancora effetto scuola), gli ospiti (effetto interrogazione), persino la grafica (effetto filmini scolastici)". Quindi qualche riflessione sull'azienda-La7: "Floris, per quanto si può conoscerlo dalla tv, non accetterà mai di fare da traino a Mentana. Eppure il suo compito, nella strategia palinsestuale, è proprio quello: in una corsa ciclistica c'è chi tira la volata al più veloce della squadra. E poi c'è da tener presente l'intera sequenza de La7: Floris, Mentana, Gruber, il talk di prima serata. Arrivi a Lilli che sei già esausto e se poi appare Ale Moretti il desiderio di cambiare canale diventa impellente". Insomma, dopo Floris, Grasso abbatte anche Lilli...