E' guerra in casa Rai. A darsele sono Milena Gabanelli e il direttore di Tg Regione, Vincenzo Morgante. Uno scontro duro quello in viale Mazzini che arriva proprio mentre alcuni verdetti mettono in discussione la legittimità del canone Rai. Al centro della polemica ci sono gli sprechi della Rai, che proprio ieri ha compiuto 60 anni. Ad aprire il fuoco sull'azienda è stata Milena Gabanelli lo scorso 31 gennaio che con un editoriale sul Corriere aveva puntato il dito soprattutto contro le sedi Rai regionali. La bordata della Gabanelli - Ecco cosa aveva scritto la Gabanelli lo scorso 31 dicembre: "Potenza, Perugia, Catanzaro, Ancona. In Sicilia ce ne sono addirittura due, a Palermo e a Catania, ma anche in Veneto c’è una sede a Venezia e una a Verona, in Trentino Alto Adige una a Trento e una a Bolzano. La Rai di Genova sta dentro ad un grattacielo di 12 piani…ma ne occupano a malapena 3. A Cagliari invece l’edificio è fatiscente con problemi di incolumità per i dipendenti. Poi ci sono i Centri di Produzione che non producono nulla, come quelli di Palermo e Firenze’. "Redazioni inutili" - E ancora: "‘Tre tg regionali al giorno, con prevalenza di servizi sulle sagre, assessori che inaugurano mostre, qualche fatto di cronaca. L’edizione di mezzanotte, che è una ribattuta, costa 4 milioni l’anno solo di personale. Perché non cominciare a razionalizzare? Se informazione locale deve essere, facciamola sul serio, con piccoli nuclei, utilizzando agili collaboratori sul posto in caso di eventi o calamità, e in sinergia con Rai news 24. Non si farà fatica, con tutte le scuole di giornalismo che sfornano ogni anno qualche centinaio di giornalisti! Vogliamo cominciare da lì nel 2014? O ci dobbiamo attendere presidenti di Regione che si imbavagliano davanti a Viale Mazzini per chiedere la testa del direttore di turno che ha avuto la malaugurata idea di fare il suo mestiere? È probabile, visto che la maggior parte di quelle 25 sedi serve a garantire un microfono aperto ai politici locali. Le Regioni moltiplicano per 21 le attività che possono essere fatte da un unico organismo". Apriti cielo. Quell'articolo che era passato inosservato il 31 dicembre ha invece fatto un gran rumore in azienda dopo Capodanno. E così è arrivata la risposta piccata della Rai. E' guerra - A rispondere alla Gabanelli è il direttore della Tgr Ra Vincenzo Morgante che sempre dalle colonne del Corriere afferma: "‘Non siamo un peso, ma una risorsa: c’è gente che comincia a lavorare alle cinque del mattino, gli ultimi staccamo dopo la mezzanotte, offriamo 8.500 ore di produzione tv e 600 di programmazione radio. Le redazioni sono 24, comprese quella bilingue di Aosta, e quella tedesca e ladina di Bolzano e slovena di Trieste, dislocate in 21 città, più tre centri distaccati a Udine, Catania e Sassari. La BBC ha 50 centri di produzione, France 3 ha 24 uffici regionali". Poi la stoccata contro la Gabanelli e per Report: "Con le due trasmissioni Buongiorno Regione e Buongiorno Italia, 30 e 30 minuti dalle 7 alle 8, facciamo il 14, la media era 6. E attiriamo un blocco pubblicitario fino a 4 minuti. Inoltre forniamo 30 mila contributi l’anno a tutte le testate Rai, compresa Report", ha aggiunto Morgante in un'intervista al Corriere. Sindacato contro la Gabanelli - E a chiudere il cerchio della guerra di viale Mazzini arriva un comunicato dell'Usigrai che mira dritto sulla Gabanelli e rivendica, secondo il sindacato, la produttività dell'azienda: "Le redazioni regionali non producono solo 3 tg al giorno, ma 3 telegiornali, 2 giornali radio, gli appuntamenti quotidiani della mattina Buongiorno Regione e Buongiorno Italia, un tg scientifico quotidiano, un settimanale, diverse rubriche quotidiane e settimanali a trasmissione nazionale, cui vanno aggiunti tutti i servizi che ogni giorno vengono prodotti per i tg nazionali. Solo per fare alcuni numeri: da Milano, Torino e Napoli arrivano oltre 12mila pezzi all’anno. In sintesi, la TgR produce 8500 ore tv e 6200 radiofoniche. Sul tg della sera (la cosiddetta terza edizione) ricordiamo che – nonostante l’assenza di un orario fisso – garantisce alla rete sempre un leggero aumento di ascolto".
