Prima di Natale Diego Della Valle, azionista del Corriere della Sera, ha detto che Rcs è una società che non va da nessuna parte, e i soldi dell'ultimo aumento di capitale (dunque anche i suoi) sono stati buttati dalla finestra. La domanda sorge spontanea: perchè ha partecipato? La risposta la dà il retroscena di Paolo Madron per "lettera43.it". Il signor Tod's se ha rinunciato alla prova di forza in borsa (poteva farlo quando Giuseppe Rotelli, malato, rinunciò a sottoscrivere la propria quota), non ha alcuna intenzione di farsi da parte. Ha solo cambiato strategia: vuole avere un ruolo nello spezzatino delle attività Rcs con cui sarà costretta a darsi al miglior offerente. In particolare nel mirino dell'industriale marchigiano si sarebbe la Gazzetta dello Sport sui cui destini cova un'ipotesi di internazionalizzazione. "Della Valle", scrive Madron, "insieme con qualche amico (e di sicuro Luca di Montezemolo non sarebbe estraneo alla partita) vorrebbe mettere sotto lo stesso tetto la rosea, il quotidiano spagnolo Marca (che già Rcs possiede) più la francese Equipe e un non meglio precisato giornale asiatico, di cui si sa solo che è di grande lignaggio e tiratura". Insomma, l'obiettivo è un formidabile polo di stampa sportiva, interlocutore obbligato per quel ricco mondo di eventi e sponsorizzazioni che intorno allo sport ruota muovendo miliardi di euro. Nel mirino anche Panorama - Ma non solo. Gli occhi sono puntati anche su Panorama: ha già chiesto alla Mondadori di vendergli lo storico settimanale che ha chiuso il 2013 in rosso e sulle cui possibilità di ripresa i vertici di Segrate nutrono uno sconsolato scetticismo. Se fosse per l'amministratore delegato Ernesto Mauri e per la presidentessa Marina Berlusconi l'affare si sarebbe già chiuso. Ma il Cavaliere, che non dimentica il pubblico e violento affronto subito a Vicenza (Della Valle gridò a Berlusconi di vergognarsi durante un plenum di Confindustria del marzo 2006), ha risposto picche.