Con i suoi fedelissimi il Cavaliere non fa più mistero di essere stanco di dover presiedere continue riunioni in cui tutto quello che propone viene messo in discussione: siamo diventati il partito del veto, è l'accusa che l'ex premier rivolge alla vecchia guardia azzurra pronta alla guerra contro la nomina di Giovanni Toti (attuale direttore del Tg4) al vertice di Forza Italia. Anche ieri, dopo il lungo vertice notturno, terminato verso le tre di mattina con un nulla di fatto, Silvio Berlusconi ha dovuto spendere la sua giornata tra telefonate e incontri vis a vis per trovare una soluzione al caso Toti. All’ora di pranzo il Cavaliere, riferiscono fonti parlamentari azzurre, ha ricevuto Gianni Letta, Raffale Fitto e Denis Verdini per un chiarimento dopo le polemiche suscitate dalla guerra dei falchi contro l’eventuale nomina del direttore alla guida del partito. In mattinata, raccontano, Toti è stato avvistato nella sede di piazza San Lorenzo Lucina per una breve visita. Ieri sera, fino a tarda notte, Berlusconi è stato a colloquio con Verdini, lo stesso Toti e Letta. Per la prima volta il suo fedelissimo Denis e il Cav sono apparsi distantissimi l'uno dall'altro. Il Cav gli avrebbe detto: "Lo capite o no che sto cercando di salvare anche voi, anche te Denis?". Poco prima il suo braccio destro di sempre gli aveva detto: "Presidente, tu non puoi pensare di rottamare un'intera classe dirigente, noi che ti stiamo accanto dal primo momento, per imporre una figura pur autorevole come Giovanni, qui presente". A questo punto il Cav avrebbe, secondo la ricostruzione, perso la pazienza: "Io non voglio rottamare nessuno, ma lo volete caopire che siete gli stessi da venti anni. Fuori di qui c'è un signore che ha nominato una segreteria che ha un'età media di 35 anni..". E quando parla, Toti cavalca proprio questo tema: "Qui il problema non sono io che posso continuare a fare quello che faccio. Ma bisogna rendersi contro che il mondo è cambiato..." Il comitato ristretto - Secondo gli ultimi boatos raccolti in Transatlantico, Berlusconi, determinato a rivoluzionare Fi con facce nuove ed energie fresche, pensa di istituire un comitato ristretto (8-10 persone, formato da capigruppo, vice, vicepresidenti delle Camere ed ex coordinatori) guidato proprio da Toti e poi procedere alla nomina dei componenti dell’ufficio di presidenza. Una scelta che, però, continua a sollevare malumori nel gruppo dirigente del partito. In primis in Verdini. Salta la kermesse del 26 gennaio - Di fronte all'ennesima fumata nera Berlusconi avrebbe deciso di prendere del tempo, far decantare le polemiche e tornare sull'argomento la prossima settimana. E l'idea che dopo un nuovo week end ad Arcore con i vertici aziendali ed i figli, il Cavaliere possa tornare alla carica con Toti non sembra preoccupare i dirigenti azzurri: vorra' dire che a quel punto il partito gli crollerà in mano, è il loro avvertimento. Le polemiche interne hanno anche avuto l'effetto di archiviare la kermesse per il ventennale azzurro in programma per il 26 gennaio. L'idea di Berlusconi è di spostarla a primavera, il 27 marzo, in occasione del ventennale della prima vittoria di Forza Italia alle elezioni.