Quando Roberto benigni arriva a Palermo in "Johnny Stecchino", il tassista gli rivela quale è il grosso problema della città: "Il traffico". E proprio "il traffico" è una delle considerazioni che ha spinto il senatore di Forza Italia Antonio Razzi, famoso per le sue simpatie verso la democrazia nordcoreanna, all'ultima "magata": un disegno di legge, il numero 1370, consegnato nelle scorse ore al Senato. Come rivela L'Espresso, disciplina, il ddl made in Razzi, la prostituzione istituendo la figura di operatore di assistenza sessuale (OAS). "L'attività di OAS - si legge nel ddl - può essere esercitata da soggetti maggiorenni con soggetti maggiorenni consenzienti all'interno di una privata dimora, in assenza di persone minori conviventi, in appositi studi professionali o in locali pubblici destinati a tale scopo esclusivo". La legge si avvantura a disciplinare gli aspetti fiscali e pre sanitari dell'Oas: "I proventi dell'attività di OAS sono soggetti all'imposta sul valore aggiunto (IVA); nel caso in cui l'attività è esercitata in forma individuale, sono obbligatorie l'apertura di un'apposita partita IVA". E l'eventuale rottura del profilattico durante la prestazione "dovrà essere denunciata, da parte del soggetto esercente l'attività di OAS, alle autorità sanitarie competenti, entro il primo giorno feriale successivo all'evento, con indicazione delle generalità del cliente". L'obiettivo della legge: "Evitare ai cittadini di dover assistere e far assistere a propri familiari minorenni sgradevoli visioni notturne e diurne di prostitute vestite in maniera minima e volgare per adescare più facilmente la clientela che, se in automobile, crea anche pericolo al regolare scorrimento del traffico".