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Matteo Salvini a La Zanzara: "A Strasburgo abito con due uomini, dormo sul divano. Tarabella? Non mi deve rompere le palle"

di Giulio Bucchi domenica 26 ottobre 2014

2' di lettura

"A Bruxelles dividiamo la casa in tre, uomini di 40 anni, abbiamo un solo bagno e spesso dormo sul divano letto". Ospite de La Zanzara su Radio24, il leader della Lega Nord Matteo Salvini racconta ai conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo la dura vita da europarlamentare a Strasburgo. "Siamo io e i miei collaboratori, a turno uno di noi fa le pulizie. Due camere, un bagno e un salone". "Sono abituato a vivere con altre persone - prosegue il segretario del Carroccio -, quasi sempre uomini". Sarà per questo, forse, che, almeno stando a quanto ha sostenuto in un infuocato intervento in aula il collega belga Tarabella, Salvini a Strasburgo si vede poco... "Tarabella - si scalda il leghista è un rompipalle clamoroso. Mi giudica dopo i primi due mesi. Ho mancato due giovedì, abbiamo fatto tre riunioni, per questo ho un tasso di presenze alle votazioni del 15 per cento". "Pensi al suo lavoro – rincara Salvini -, lo pagano per questo e non per rompermi le palle". "Io sono più di sinistra di Renzi" - Sulla politica italiana riserva qualche chicca sorprendente: "Se ci fosse un programma comune del centrodestra, mi candiderei alle primarie, anche se si candida pure Tosi, che forse è più bravo di me". Di sicuro, Renzi si considera "molto più di sinistra di Renzi. Io nelle fabbriche a parlare con la Fiom ci vado per salvare dei posti di lavoro, lui li schifa. Su alcune vertenze aziendali quelli della Fiom sono molto in gamba". Ma Salvini va oltre alla concezione di destra e sinistra. Per esempio, quando Cruciani e Parenzo gli chiedono della presenza dei ragazzi di estrema destra al corteo milanese di sabato scorso, il leader della Lega risponde secco: "Casapound è un movimento democratico, certo. E preferisco le loro occupazioni a quelle dei centri sociali. Chi parla di alleanza fasciorazzista (il dem Fiano, ndr) è un poveretto". "Putin incute un po' di timore" - Chiusura d'obbligo sulla visita a Mosca da Vladimir Putin: "Abbiamo parlato di gas e riscaldamento e gli ho detto: guarda che l'Italia non è tutta come Renzi, ci sono brave persone che vogliono dialogare". "Putin – aggiunge Salvini - incute una certa soggezione. Gli ho detto che Lombardia e Veneto sono contro le sanzioni e che se ci sarà bisogno di riaprire i mercati con queste regioni gli faccio ponti d'oro. Diritti umani? Ma quali diritti umani… Putin è più democratico di Renzi, lo hanno eletto, Renzi no. Farei uno scambio subito".

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