Della vicenda di Antonella Manzione, l'ex comandante dei vigili urbani di Firenze, ve ne abbiamo dato conto un paio di giorni fa. La signora, che all'epoca di Matteo Renzi sindaco era anche direttore generale del Comune, ora è sul punto di diventare una delle donne più potenti dello Stivale. Il premier, infatti, la voleva a capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi, una nomina bocciata dalla Corte dei Conti per mancanza di requisiti. Così, ora, Renzi pensa a un'altra poltrona per la Manzione: la vorrebbe, si dice, Segretario generale di Palazzo Chigi. Per farle spazio, Matteo vorrebbe la testa dell'attuale Segretario, "reo" di non aver garantito la nomina della vigilessa. L'arresto del sindaco - Qualche informazione in più sulla ex vigilessa, e sui motivi che la legano a Renzi, ce la offre Il Giornale. La Manzione ebbe un ruolo decisivo nell'arresto, avvenuto nel 2006, del sindaco di Marina di Pietrasanta, il gioiello della Versilia. Lui, Massimo Mallegni, fu eletto a 32 anni con il Pdl (è stato sindaco fino al 2010). Nel 2010, però, il brusco stop alla carriera politica, per l'arresto, appunto. In un'indagine viene accusato della bellezza di 51 reati. Si fa 39 giorni di carcere e altri 120 agli arresti domiciliari. Ad innescare l'indagine che portò all'arresto fu proprio un esposto firmato dalla comandante della polizia municipale di Pietrasanta, Antonella Mazione, appunto. L'esposto risale al 2002. Corre voce che tra i due non corresse buon sangue: lei era convinta di essere stata vittima di mobbing da parte del primo cittadino. Innocente - Altro particolare importante: l'ordine d'arresto di Mallegni fu firmato da un magistrato di Lucca, Domenico Manzione, fratello della vigilessa. Poi, dopo anni, i processi si sono conclusi con l'assoluzione dell'ex sindaco: i fatti non sussistevano (s'indagava su un presunto comitato d'affari che avrebbe giocato sporco a Pietrasanta). Inoltre, la Cassazione ha giudicato illegittimo l'arresto, per il quale Mallegni dovrà essere risarcito dallo Stato. L'ascesa dei fratelli - Dopo la vicenda, indebolito e al termine del mandato, il sindaco è tornato a fare l'albergatore. E i fratelli Manzione? Per loro è iniziata una brillante carriera. Lei, arrivata a Firenze alla corte di Renzi, fu anche contestata dal Pd perché ricopriva gli incarichi di comandante dei Vigili urbani e di direttore generale del Comune, incompatibili per legge. Oggi, come detto, è invece in quota per incarichi di rilievo a Palazzo Chigi. Lui, il fratello magistrato, è diventato sottosegretario del governo Letta, "in quota renziana", spiegò in un'intervista.