Forza Italia, Alessandro Bertoldi: "Le primarie non servono. Il nuovo leader sarà Marina"

di Andrea Tempestinisabato 31 maggio 2014
Forza Italia, Alessandro Bertoldi: "Le primarie non servono. Il nuovo leader sarà Marina"
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Alessandro Bertoldi, classe 1994, è iscritto a Forza Italia da quando aveva 13 anni. Attualmente è presidente nazionale di Vis studentesca, il movimento degli studenti medi forzisti. E ha le idee molto chiare sulla terapia per far uscire Forza Italia dalla crisi di consenso. «Sbagliato concentrarsi sulle persone, bisogna ripartire dalle idee. Perché abbiamo abbandonato i nostri principi? Che fine ha fatto il sogno della rivoluzione thatcheriana in Italia?». Forza Italia ha smarrito la sua identità? «Non abbiamo più parlato del nostro progetto di esportare in Italia le idee di Thatcher e Ronald Reagan, del sogno di unire il liberismo economico al conservatorismo nei valori. Altro che gli 80 euro di Renzi». Il partito ha sbagliato la campagna elettorale? «Delle famose oppressioni fiscali, burocratiche e giudiziarie non abbiamo più parlato. Silvio Berlusconi è stato lasciato solo. Se non ci fosse stato lui, Forza Italia sarebbe scomparsa». Ora come si riparte? Qualcuno invoca le primarie. «Le primarie non fanno parte del Dna del centrodestra. E come insegna l’esperienza del Pd servono più a legittimare leadership già emerse che ad altro. Per rialzare la testa servono messaggi semplici e comprensibili da inviare all’elettorato». A proposito di leadership, che ne sarà di quella di Forza Italia? «Finché Berlusconi lo vorrà sarà sempre lui il nostro leader. Dovrà essere lui a individuare il successore. E, per quanto mi riguarda, il nome già c’è». E quale sarebbe? «Vivo il partito 24 ore al giorno: sta emergendo in modo naturale la leadership di Marina Berlusconi. Un volto conosciuto e apprezzato da tutta la base». Come la mettiamo con le alleanze con gli altri partiti di centrodestra? «Dipenderà dalla legge elettorale, ma qualora fosse necessario costruire una coalizione ci sarà bisogno di tutti: Ncd, Lega, Fratelli d’Italia e Udc». intervista di Tommaso Montesano