Il 3,5% di Fratelli d'Italia come la "V" di Churchill

di Giulio Bucchisabato 31 maggio 2014
Il 3,5% di Fratelli d'Italia come la "V" di Churchill
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"A #fdian un milione di voti. Ne servivano un milione e centomila per superare la soglia. Peccato. Ma si riparte più determinati di prima!". Giorgia Meloni si affida a Twitter per commentare il risultato delle elezioni europee. Un messaggio breve, telegrafico nello stile del popolare social network. Un 3,5% o, se preferite, tre punti e una linea, "Vittoria" nell'alfabeto Morse. Coincidenza, beffa del destino? No, vittoria appunto. E lo si capisce leggendo tra le righe dei commenti (a freddo) che si sovrappongono sulle bacheche di Facebook. Meglio soli che in coalizione - "Fdi raddoppia i suoi voti in un anno. Purtroppo non bastano per entrare in Parlamento Europeo, ma servono per rafforzare il nostro percorso e la nostra voglia di riscatto!", scrive Marco Scurria, l'ex eurodeputato che ha visto chiudersi le porte del Parlamento Ue. Un milione di voti in più rispetto alle elezioni del febbraio 2013, quasi a dire che i "Fratellini" fanno meglio da solisti che in coppia. In linea con Scurria anche il vice capo gruppo alla Camera Fabio Rampelli: "Oltre un milione di voti in tutta Italia che ci fanno crescere dall'1,5 al 3,31%". Non tergiversare - Secondo alcuni militanti, invece, l'insuccesso sarebbe dovuto ad una eventuale mancanza di decisione di fronte ad alcune scelte. Giulio, ad esempio, scrive: "Il 3,5% non è un brutto risultato considerando che si tratta di un partito giovane. Però la Meloni si è svegliata un po' tardi... E' passata da Io non sono la Le Pen Italiana ad allearsi con lei". Una vox populi condivisa sulla rete. Su Twitter un utente scrive alla Meloni: "Vi ho dato fiducia quando vi davano all'1% e fuori dal Parlamento. Figuriamoci se ci lasciamo sconfortare da uno 0,3 mancante". La fine dell'inizio - Non una sconfitta, neanche un successo, ma comunque una piccola vittoria. Fratelli d'Italia festeggia, magari un po' mestamente e con una percettibile delusione, un risultato che di fatto lo sdogana dal centro destra berlusconiano, ponendolo sulla scena politica come una formazione certamente piccola, ma autonoma e capace di muoversi sulle proprie gambe. Non ci sono foto in cui Giorgia Meloni tiene le dita a "V" , come Churchill, ma non è da escludere che come il grande statista inglese possa aver interpretato il 25 maggio 2014 come "non è la fine, non è nemmeno l'inizio della fine. Ma è forse la fine dell'inizio". di Marco Petrelli @marco_petrelli