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Stella McCartney e la modella troppo magra. Le scuse dopo il disgusto del web

di laura vezzo domenica 5 ottobre 2014

2' di lettura

I rapporti discutibili fra moda ed estrema magrezza sono noti a tutti. Ma abituarcisi è, oltre che impossibile, anche scandaloso. Il caso di Stella McCartney - Questa volta l'ha capito anche la stilista Stella McCartney, super contestata dopo aver postato sul suo profilo Instagram una foto di una modella con indosso una canotta della maison, creata per raccogliere fondi a favore della ricerca sul cancro. Iniziativa lodevole, se non fosse che l'indossatrice in questione è Ji Hyde Park, modella magrissima, ai limiti dell'anoressia. Ad aggravare la situazione, anche la discutibile didascalia abbinata alla foto: "Indossata bene! baci, Stella". La rivolta del web - Non tardano ovvimanete le polemiche degli utenti di Instagram, che sul web attaccano la stilista: "Questo non è saper indossare un vestito ma appendere qualcosa su delle ossa", e "Credevo disegnassi i tuoi abiti pensando a delle vere donne ma questo è davvero troppo, vergognati"; o ancora "È un’immagine atroce e spaventosa perché questa ragazza è chiaramente molto malata e rappresenta tutto ciò che di sbagliato c’è nel mondo della moda".  Le scuse della maison - Sono immediate, però, anche le scuse della casa di moda, che ha subito eliminato e sostituito la foto dello scandalo con lo scatto di un'atra modella più in carne, la bella Malaika Firth, con indosso la stessa canottiera. E sul quotidiano britannico The Indipendent compaiono le scuse della stilista: ''Noi siamo una casa di moda che celebra tutte le forme, tutte le taglie, tutte le razze e tutte le età. Avremmo dovuto usare più accortezza; abbiamo ascoltato i nostri follower e abbiamo rimosso l'immagine. Possiamo solo scusarci se abbiamo offeso qualcuno''. Le iniziative per contrastare la triste moda - La consolazione per Stella McCartney è solo quella di non essere l'unica maison ad aver acceso le polemiche sulla questione di un'eccessiva magrezza delle proprie indossatrici. Per contrastare questa terribile moda, tanti sono i professionisti, stilisti e fotografi in prima linea, che hanno promosso campagne a sfavore della magrezza malata in passerella: ricordiamo la pubblicità del discusso fotografo Oliviero Toscani, su cui campeggia l'immagine di Isabelle Caro, modella morta nel 2010 per anoressia. E ancora la petizione di Vogue e di Franca Sozzani per chiudere siti pro anoressia; l'intero paese d'Israele ha poi emesso una legge che vieta di far sfilare e di far comparire nelle immagini pubblicitarie modelle troppo magre. Da ultimo, anche nel nostro paese il 19 giugno è stata presentata una proposta di legge per l’introduzione del "reato di istigazione a pratiche alimentari idonee a provocare l’anoressia, la bulimia e altri disturbi simili". La prima firma appartiene all’onorevole del Partito democratico Michela Marzano, ma la proposta può ampiamente dirsi bipartisan: tra i firmatari, infatti, figurano alcune delle esponenti più in vista del centrodestra. Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini e Valentina Vezzali, giusto per citare le più note.

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