Potenza, 16 mar. (Adnkronos) - Quattro anni fa, il 17 marzo del 2010, sono stati ritrovati nella chiesa della Santissima Trinita' a Potenza i resti di Elisa Claps, studentessa sedicenne scomparsa il 12 settembre del 1993, in una bella domenica. Erano nel sottotetto della canonica adiacente alla chiesa nel centro storico del capoluogo lucano. E' stata la svolta del mistero che per tanti anni e' stato un incubo per la famiglia Claps che nel cuore non nutriva piu' speranze di trovare viva la ragazza ed anzi aveva certezze che poi sono state confermate dalle inchieste e dai giudizi dei tribunali. La scoperta dei resti e' stata la chiave di lettura perche' ha permesso, in base all'autopsia, di inchiodare alle sue responsabilita' il principale sospettato, Danilo Restivo, condannato in primo e secondo grado a 30 anni di reclusione. Elisa Claps fu uccisa con tredici colpi di un'arma da taglio e punta, presumibilmente un coltellino, e fu colpita prevalentemente alle spalle mentre respingeva un assalto sessuale. Queste sono le conclusioni degli esami effettuati sui poveri resti. Una delle prove della colpevolezza di Restivo e' giunta dal maglione che la ragazza indossava quella mattina perche' sul capo e' stata trovata una traccia di dna che senza alcun dubbio i Ris hanno attribuito a Restivo. Il rinvenimento dei resti si e' intrecciato con altre vicende. Infatti l'omicidio di Elisa Claps, per modalita' e analogie, e' molto simile a quello di Heather Barnett, sarta inglese di Bournemouth (sud dell'Inghilterra), uccisa il 12 novembre del 2002. Era vicina di casa di Danilo Restivo. (segue)