Roma, 12 mar. - (Adnkronos) - Ha scontato la condanna a 26 anni di reclusione per aver ucciso nella notte del 13 agosto dell'87 il suo amante Cesare Brin di 56 anni, Gigliola Guerinoni nota alle cronache come la 'mantide di Cairo Montenotte'. E percio' tornata in piena libertà con il bene placido del Tribunale di sorveglianza che ha accolto le istanze del suo difensore l'avvocato Nino Marazzita. Dichiarando l'estinzione della pena i giudici sottolineano come la Guerinoni protagonista di un caso giudiziario di notevole risonanza "abbia mantenuto un comportamento sufficientemente partecipativo durante l'affidamento in prova ai servizi sociali dedicandosi con continuità al proprio lavoro aderendo alle prescrizioni senza mai assumere atteggiamenti polemici, mostrandosi intenzionata a raggiungere obiettivi leciti e socialmente condivisi". La Guerinoni già da qualche anno era in semilibertà e rientrava soltanto la sera nel carcere di Rebibbia. Il giorno lo trascorreva come stiratrice, in un albergo nei pressi di piazza Navona. La condanna a 26 anni di reclusione le fu inflitta per aver ucciso a Cairo Montenotte in provincia di Savona Cesare Brin, di 56 anni colpendolo alla testa con un corpo contundente. Il corpo dell'uomo fu gettato in una scarpata dove fu poi ritrovato il 19 agosto dell'89. Dodici giorni ppiu' tardi fu arrestata la Guerinoni e altre sei persone furono poi coinvolte nel fatto. Tra questi anche Ettore Geri che dalla Guerinoni aveva avuto una figlia. Fu condannato per complitià nel delitto a 15 anni di reclusione.