Firenze, 11 mar. - (Adnkronos) - L'Ufficio scolastico regionale "ritiri il patrocinio" al progetto 'Omofobia, transfobia, bullismo' - coordinato dall'Avvocatura per i diritti Lgbti con la collaborazione anche del Movimento Pansessuale-Comitato territoriale Arcigay - e "si imposti un nuovo patto che tenga la politica di parte fuori dalla scuola toscana". "I progetti sull'omofobia gestiti dall'Arcigay sono soltanto l'ultimo di una lunga serie di improprie contaminazioni tra scuole toscane e cultura di sinistra anche con l'avallo dell'Ufficio scolastico regionale". Così uno stralcio della lettera recapitata ieri a Giovanna Boda, da poco direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Toscana, e firmata da alcuni consiglieri regionali toscani: Stefania Fuscagni (consigliere regionale di Forza Italia e Portavoce dell'Opposizione) e Roberto Benedetti (vicepresidente del Consiglio regionale ed esponente di punta di Nuovo Centrodestra in Toscana), insieme a Giovanni Santini, Giovanni Donzelli e Antonio Gambetta Vianna, (rispettivamente presidenti dei gruppi di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Più Toscana- Ncd. "Siamo di certo convinti che la scuola sia il luogo principe dell'educazione ed è quindi giusto che si affrontino temi quali il bullismo e l'omofobia che sono due piaghe da sconfiggere, ma non pensiamo che per far ciò si debbano utilizzare solo realtà vicine alla sinistra e con orientamenti culturali ben definiti, che rispettiamo ma che non possiamo considerare come assoluti e neutri. Tra le altre cose - proseguono i firmatari della lettera - questo atteggiamento di offrire un unico punto di vista senza il consenso delle famiglie utilizzando soldi pubblici lo troviamo inaccettabile; così come inaccettabile è che si propini un messaggio culturale che parte da un presupposto condiviso da tutti come il rispetto di ogni scelta personale, per far transitare altri presupposti che sono invece di parte e molto discutibili come l'assenso al matrimonio tra persone dello stesso sesso o all'adozione di minori da parte di persone omosessuali". "Se siamo quindi convinti che anche di questo la scuola fa bene a parlare, siamo altrettanto certi che lo debba fare aprendosi al confronto con tutte le idee in campo. Del resto c'è una bella differenza tra educare ed 'intruppare' e adesso ci aspettiamo un segnale vero e serio dall'Ufficio scolastico regionale", concludono i firmatari.