Assegni scoperti, party a sfondo sessuale e ora anche casinò nella vita di Cosimo Mele, ex deputato Udc, oggi sindaco di Carovigno (Brindisi). Già famoso alle cronache politiche per un famoso festino a luci rosse in un hotel della capitale nel 2007, Mele avrebbe un debito di 100 mila euro con il Casinò di Venezia, presso il quale avrebbe giocato e perso quando era parlamentare nel 2006. A seguito di quella nottata d'azzardo l'ex deputato Udc rischierebbe di perdere il suo appartamento di Ostuni (Brindisi) e una villa al mare a Torre Santa Sabina, località del territorio di Carovigno, che potrebbero essere venduti all'asta. La nottata al Casinò - Mele sarebbe andato al Casinò nell'agosto del 2006 dove avrebbe chiesto e ottenuto un credito. Ai tavoli da gioco avrebbe perso denaro senza poi riuscire a onorare il debito con il Casinò che ha quindi ottenuto un decreto ingiuntivo, ovvero un provvedimento emesso da un Giudice, su richiesta del creditore, in presenza di una prova scritta relativa al credito fatto valere. La questione è poi finita al centro di una causa civile su cui si è espresso il Tribunale di Venezia in primo grado e che è ancora pendente in appello. Gli altri contenziosi - L'importo di 100 mila euro che Mele dovrebbe restituire al Casinò è finito in un ammontare complessivo di debito pari a circa 400.000 euro, riconducibile a tre diversi contenziosi. I procedimenti hanno determinato una serie di procedure esecutive sul patrimonio immobiliare di Mele. Oltre a quello con il Casino ci sarebbero quelli inerenti alla filiale di Ostuni del Banco di Napoli e con una società titolare di una catena di supermercati ai quali, secondo quanto gli viene contestato, dovrebbe del denaro per un punto vendita aperto e poi chiuso. "Si tratta - spiega Mele all'Ansa - di vicende giudiziarie non ancora concluse, che i miei legali stanno impugnando nelle sedi opportune". Sulla stesa linea anche il legale di Mele, Gaetano Sansone, che ribadisce che le vicende sono "in corso, lungi dall'essere definite che hanno condotto i creditori a sollevare ingiunzioni e quindi all'avvio di procedure immobiliari che sono però provvisoriamente esecutive. Ma non sono mai stati emessi assegni scoperti, non ci sono assegni portati all'incasso o protestati".