Ieri sera al chiringuito Libero quaggiù a Ipanema probabilmente abbiamo esagerato con le caipirinha. Che volete farci, la Spagna fuori, l'Inghilterra anche, l'Italia che quasi quasi si adegua... E così, in un locale strapieno di nazionali spagnoli e inglesi che rimarranno da noi qualche giorno per preparare a dovere la loro ultima apparizione, con Shakira che ormai imperversa sopra i tavoli (sopra, non sotto) e Ibrahimovic appena arrivato a fare il dj indossando una curiosa t-shirt con scritto "senza di me il chiringuito fa schifo", abbiamo sintonizzato la tv sull'ultimo match di giornata, ed è comparso Boniek. Ma come, Boniek non era bianco e polacco? Invece è comparso con la maglia numero 14 dell'Honduras a giocarsi il "dentro o fuori" contro l'Ecuador. E' evidente che alla Fifa sono in totale confusione, persi fra le battaglie per la poltrona fra Blatter e Platini, le mazzette da distribuire per i mondiali 2022 in Qatar e le bombolette di schiuma per la barba da consegnare puntualmente agli arbitri (ne avete mai visto uno con barba o pizzetto, a questo mondiale?). Ne è venuta fuori una partita straordinaria, dove la risibile tecnica individuale andava a braccetto con una caleidoscopica anarchia tattica: uno spettacolo, vuoi mettere le partite dell'Italia, che in confronto sembra una nazionale di ingessati? E così l'Ecuador ribalta il gol iniziale di Costly, uno che gioca masticando una cannuccia celeste, grazie alla doppietta del fenomenale Enner Valencia, 25enne del Pachuca (ancora per molto?), mentre il connazionale ma neanche parente Antonio Valencia faceva di tutto per farci domandare come ha fatto a diventare un giocatore del Manchester United. Tutto molto bello, peccato per quell'assurda grafica che ha accompagnato tutto il match e che anche nella schermata finale riportava Honduras-Ecuador 1-2. Possibile che la Fifa non si sia accorta che giocava la Polonia? Tudo joia Bombinho @Texbomb