Più che la vita, una telefonata allunga la pena. Per lo meno se ci si chiama Silvio Berlusconi. L’ex Cavaliere infatti oggi torna in un’aula di Tribunale per difendersi dall’accusa di aver concusso via telefono un funzionario di polizia. E se non riuscirà a convincere i giudici di essere innocente, prima di agosto potrebbe trovarsi sul capo una condanna a 7 anni di carcere. Sentenza non definitiva, sulla quale dovrà esprimersi la Cassazione, ma che visti i tempi della giustizia quando c’è di mezzo il leader di Forza Italia potrebbe diventare esecutiva entro novembre. Guarda caso proprio quando scadrà la condanna ai servizi sociali che Berlusconi sta scontando per effetto della sentenza Mediaset. In pratica, significa che se non interverranno fatti nuovi, se cioè i giudici dell’Appello o quelli della Suprema corte non annulleranno la condanna per il caso Ruby, l’ex Cavaliere potrebbe finire i servizi sociali per cominciare gli arresti domiciliari. Che per lui potrebbero voler dire fine pena mai, perché tra un processo per il caso De Gregorio e qualche altra grana giudiziaria gli anni da scontare potrebbero sommarsi e inghiottire Berlusconi fino all’ultimo, facendolo sparire dalla scena politica. Clicca e scarica la versione pdf dell'editoriale di Maurizio Belpietro