Taranto, 19 giu. (Adnkronos) - "Oggi noi cittadini c'eravamo. Oggi possiamo dire con orgoglio: noi c'eravamo in quell'aula, e a testa alta. Mancavano invece i politici indagati. A rappresentarli c'erano solo i loro avvocati". Lo affermano Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, e Fulvia Gravame, responsabile del nodo PeaceLink Taranto, a proposito dell'udienza preliminare del processo per il presunto disastro ambientale dell'Ilva iniziato stamane davanti al guip del Tribunale jonico. "Oggi e' cominciata una nuova pagina per Taranto", aggiungono. "Nella grande palestra dei Vigili del Fuoco, adibita ad aula di tribunale, c'erano le vittime dell'inquinamento: gli allevatori, i mitilicoltori, gli abitanti del quartiere Tamburi e i cittadini attivi con le loro associazioni. Abbiamo avvertito un diffuso desiderio di giustizia e di cambiamento. Tanti cittadini, con compostezza e alto senso della dignita', erano presenti per riaffermare quel diritto alla legalita' per troppi anni calpestato. Quello che e' in corso - proseguono Marescotti e Gravame - e' un procedimento nato dalla scoperta in particolare della diossina, inquinante altamente cancerogeno scoperto e denunciato grazie ai cittadini e alle loro associazioni. Fino al 2005 ufficialmente la diossina a Taranto non esisteva. Sono stati i cittadini, con le loro iniziative e le loro denunce, a mettere in luce l'avvelenamento della catena alimentare. Qualcuno - sottolineano - dovra' rispondere di tutto questo".