Il senso di Paletta per il pettine

di Ignazio Stagnodomenica 22 giugno 2014
Il senso di Paletta per il pettine
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Offrire una caipirinha, anche due, a Gabriel Alejandro Paletta, il difensore azzurro, è d’obbligo: così ci mettiamo a un tavolo e ne parliamo. Con cognizione di causa e forte senso di solidarietà perché, sfortunatamente anche per chi scrive, i barbieri potrebbero essere una categoria estinta e allora, Gabriel, perché? Perché quella capigliatura in stile antonio Conte d'antan"? Per diventare una stella di Facebook (è appena nato un maleducatissimo gruppo ad hoc)? Per far notizia? No, evidentemente, se neppure il quotidiano brasiliano O Globo l’ha ritenuta tremenda a sufficienza da inserirti nella classifica dei 10 più brutti del Mondiale dove svetta l’ecuadoregno Fidel Martinez (che sembra un uccello tropicale), dove lascia di stucco l’indecifrabile portiere Seung Gyu , dove non poteva non esserci Marouane Fellaini e dove hanno trovato un posticino pure a Giorgio Chiellini. Forse non ti hanno voluto premiare perché italiano ma d’origine argentina, chissà… E dunque le vie d’uscita sono due: 1) o Paletta non si taglia i capelli perché ha fatto un fioretto, si rasa solo se vince il Mondiale; 2) oppure, tutti gli hanno detto che contro l’Inghilterra è stato inguardabile ma nessuno ha avuto ancora il coraggio di spiegargli che con quella pelata mascherata è inguardabile e basta. Peccato che gli azzurri non incrocino mai dalle parti di San Paolo, lì Ragazzi ha pure aperto uno dei suoi centri e, da un Cesare all’altro, magari Paletta potrebbe fare pure un bis mondiale! Tudo joia di Bombinho