Hachim Mastour, il "piccolo diavolo" che ha stregato il Milan in 5 minuti

di Andrea Tempestinidomenica 27 luglio 2014
Hachim Mastour, il "piccolo diavolo" che ha stregato il Milan in 5 minuti
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Dopo il cocente fallimento ai Mondiali, il calcio italiano ha l’obbligo di rilanciarsi. «Libero» vi porta alla scoperta dei campioncini che verranno, le «promesse» capaci di risollevare la qualità della Serie A e la nostra nazionale. Cominciamo oggi una panoramica sui baby calciatori nati dopo l’1 gennaio 1996 e aggregati alle prime squadre, sperando che finalmente si trovi il coraggio di credere in loro. Se Mario Balotelli ha mancato l’appuntamento mondiale con l’idolo brasiliano Neymar, Hachim Mastour con la «Joya» verdeoro ci ha realizzato addirittura uno spot in cui il talentino del Milan sfida il fenomeno del Barcellona nei palleggi al Camp Nou. Perché FantasyHachi - questo il suo soprannome ma soprattutto il brand promosso da un blog sponsorizzato Red Bull e oltre 140mila fan su Instagram - è nato come grande giocoliere del pallone. Anzi, si narra che sia capace di fare i numeri con qualunque oggetto, dalle palline da ping pong alle ciliegie. «Troppo lezioso, innamorato del pallone, poco concreto», dicono i suoi detrattori. Gli stessi che sono stati messi a tacere domenica al Brianteo nell’amichevole col Monza: ingresso al posto di El Shaarawy, dopo 5 minuti azione personale, quattro avversari lasciati sul posto e assist per il 2-0 del compagno Mastalli che ringrazia. E vai con gli applausi al numero 98 rossonero. Già, ’98 come il suo anno di nascita, anche se la fama di Mastour è da tempo più grande delle sue prestazioni. Velocità con la palla al piede e grande dribbling le doti migliori di questo destro naturale di appena un metro e 75, ma il ragazzo si farà. TAPPE BRUCIATE Per adesso potrebbe passare alla storia come il primo giocatore figlio integrale dei social network, da quando i suoi prodigi in Milan-AlbinoLeffe (categoria Giovanissimi) non gli valsero visualizzazioni e fama. I tifosi del Diavolo già lo aspettano come un predestinato, la società prova a proteggerlo ma Hachim non può fare a meno di bruciare le tappe. Quando giocava alla Reggiana - che lo aveva scovato a otto anni ma aveva dovuto aspettare il 2008 per tesserarlo - stupì tutti contro avversari di uno o due anni in più. Stesso copione in rossonero: ancora piccolo, viene aggregato agli Allievi di Filippo Inzaghi. Sempre sotto età, segue SuperPippo in Primavera in alcune occasioni (compresa la fase finale del torneo) e poi - per un’incredibile coincidenza - fino alla prima squadra. Aggregato per Milan-Sassuolo dell’ultimo turno del campionato 2013/14, ha sfiorato l’esordio che gli sarebbe valso il titolo di terzo più giovane debuttante della storia del Milan. A farlo amare di più dal pubblico rossonero c’è anche il rifiuto all’Inter per abbracciare i colori del Diavolo. I nerazzurri l’avevano seguito sin dagli inizi all’Us Reggio Calcio, lo avevano ospitato in diversi tornei aspettando solo i 14 anni per il primo trasferimento fuori Emilia. Con l’agente Dario Paolillo sembra tutto fatto, nonostante l’interesse persino dei grandi club europei. Tanto che la Beneamata lo mette in mostra al Memorial Ielasi a Roma a gennaio 2012: quattro gol in cinque match e tanti applausi. Troppi per non spingere Adriano Galliani a tentare un blitz: accordo con la famiglia prima e con la Reggiana poi per una serie di premi fino a 500mila euro e il prestito di diversi giovani. CONTRATTO E soprattutto nessun rischio: dopo la prima stagione nelle giovanili, lo scorso 15 giugno ha firmato un contratto da professionista nel giorno del suo 16esimo compleanno. La Serie A lo aspetta, l’Italia lo ha già afferrato. Per lui, nato a Reggio Emilia, è stato naturale dire no alla nazionale marocchina per scegliere l’azzurro: 6 presenze e un gol con l’Under 16. Con lui si sono messi in mostra - dietro a Cristante - gli altri gioiellini dell’ex Primavera di Inzaghi: Pinato e Mastalli, ma anche Benedic e Andrej Modic. Il fratello minore di quest’ultimo, Mihael, guida invece la nidiata dei ’98 terribili: Cutrone, La Ferrara, Del Piano e Llamas tra gli altri. Ma Hachim è già lontano, vicino al sole della Serie A. di Francesco Perugini