Vittorio Feltri in u n lungo articolo parla di Marco Pannella. E' l'elogio di un uomo anticonformista e coraggioso. A 84 anni e due tumori, uno al cancro e uno al fegato, il fondatore dei Radicali continua a fare le sue battaglie. "Sempre dalla parte dei deboli, degli ultimi. Ha vinto tante battaglie - dal divorzio all'aborto - e non è stanco di prendere pesci in faccia dagli avversari, il più gentile dei quali lo sfotte per la sua stravaganza e il suo anticonformismo. Egli persegue con ostinazione i propri scopi, non demorde: la sfida è il suo mestiere e non si preoccupa di apparire in molte occasioni, uno zimbello". Feltri ricorda come, se non ci fosse stato Pannella, il povero Enzo Tortora sarebbe andato all'altro mondo quando era dietro le sbarre. "Marco fu il primo politico a credere nell'innocenza del personaggio televisivo dal momento in cui questi fu arrestato, umiliato, condannato in primo grado accusato di essere un seminatore di morte". L'editorialista de Il Giornale ricorda come Pannella abbia svecchiato il Parlamento, sia stato sempre dalla parte dei più deboli eppure nessun capo della Stato ha pensato di nominarlo senatore a vita. Né lui né Oriana Fallaci "le cui opere di alto livello spiccano e luccicano. Giorgio Napolitano ha nominato Mario Monti ma a Marco Pannella ha negato il privilegio di restare in Parlamento".