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Brasile 2014, al via il ventesimo Mondiale. Italia in un girone di ferro lotta con il caldo, Argentina e Brasile puntano alla coppa

di Giovanni Ruggiero domenica 15 giugno 2014

3' di lettura

L'attesa è finita per il Mondiale 2014. A San Paolo in Brasile, questa sera (alle 22 ora italiana) il primo fischio d'inizio sarà per Brasile-Croazia ad aprire un mese in full immersion nei campi assolati brasiliani, come se ogni giorno fosse una domenica di campionato. La ventesima edizione della Coppa del Mondo ha avuto anche gli auguri del Papa via Twitter di uno "splendido Mondiale di Calcio, giocato con spirito di vera fraternità". Potesse, il Bergoglio argentino tratterrebbe a fatica tutta questa imparzialità, tifando la sua Argentina, di diritto tra le favorite del torneo, con i padroni di casa del Brasile. La finale potrebbe essere proprio un derby sudamericano, stando almeno all'analisi addirittura della banca d'affari Goldman Sachs: i carioca hanno il 48,5% di alzare la coppa a casa propria, solo il 14,1% gli argentini. Per l'Italia nessuna speranza di superare i quarti di finale, secondo la Goldman. Ma si sa, sono banchieri, il calcio è un'altra cosa.  Caldo e fantasia - Tante le incognite per gli azzurri a pochi giorni dall'esordio con gli inglesi. Le preoccupazioni sono innanzitutto sulla botta di caldo misto a umidità alle stelle di Manaus, in Amazzonia. Fisicamente non ci sono particolari preoccupazioni, anzi lo staff di Prandelli assicura una forma generale più che buona. Sarà comunque l'occasione per dare spazio ai piedi buoni di Pirlo e compagni, alle giocate palla a terra, al bel gioco che ci dovrebbe contraddistinguere. E' lo juventino, con Buffon e De Rossi la troika che governa lo spogliatoio. Sta a loro evitare le balotellate o le cassanate, anche se i due sembrano aver messo la testa a posto: Supermario ha infilato un anello di fidanzamento alla fidanzata Fanny, Fantantonio sembra con l'umore a metà tra il saggio e il cupo, secondo qualcuno perché ha capito quanto poco spazio gli darà Prandelli. Le preoccupazioni di Cassano sono giustificate anche dalle baby sorprese di questa Nazionale: Immobile e Insigne, scuola Zeman, farebbero salti di gioia anche per due minuti giocati al 90', un entusiasmo che il ct cerca come il pane. Ed è proprio Prandelli l'asso nella manica dell'Italia. Il tecnico bresciano ha messo in piedi un sistema che gira tutto intorno a lui, amministra gli umori e le forze a disposizione come uno sicuro di quel che fa, come in ogni Mondiale contro tutto e tutti, almeno fuori dal ritiro azzurro. Passare il primo turno - Mantenendo i piedi per terra e con un pizzico di retorica, per l'Italia l'unico obiettivo deve essere superare la fase a gironi, quantomeno per zittire il chiacchiericcio di scetticismo che accompagna gli azzurri ad ogni manifestazione internazionale. Il girone D non sarà proprio una passeggiata. Passi per il Costa Rica (20 giugno, ore 18), unica avversaria sulla carta più abbordabile, restano l'Uruguay (24 giugno, ore 18) di Muslera e Suarez e l'Inghilterra (14 giugno, ore 24) di Gerrard e Rooney gli ossi duri da mordere.   Giovani dentro - Il torneo brasiliano cade in una fase di passaggio generazionale. Per i nati negli anni '80 potrebbe essere l'ultima vera occasione per dire la propria, incalzati dai più freschi degli anni '90. Per quanto non abbia alle spalle una squadre incredibile, il 29enne portoghese Cristiano Ronaldo rimane pur sempre il pallone d'oro in carica, gli manca un Mondiale per guadagnare l'immortalità. Da Pelé-Maradona, non c'è calcio senza rivalità storiche: al fotomodello CR7 risponde l'argentino 27enne Lionel Messi: la sua Argentina ha l'occasione di una vita per vincere il torneo, lui di mettere in bacheca l'ultimo trofeo mancante. Dal punto di vista dell'esperienza, detteranno legge "anziani" come lo spagnolo Andres Iniesta (30 anni), l'inglese Steven Gerrard (34 anni) e l'olandese Robin Van Persie (30 anni), senza dimenticare l'italiano Andrea Pirlo, classe '78, presumibilmente al suo ultimo mondiale. Nella carovana dei giovanissimi gli occhi sono tutti su Belgio e Germania, le europee con l'età media più bassa (26 anni) tra i gruppi più competitivi. L'azzardo del pronostico sul giocatore rivelazione di Brasile 2014 va sul giovane centrocampista del Chelsea, il belga Eden Hazzard, un nome che, al netto dei vincoli contrattuali in Inghilterra, rimbalzerà in mezza Europa al prossimo calciomercato.  

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