Palermo, 10 giu. - (Adnkronos) - "In questo momento in Libia ci sono migliaia di persone divise in gruppi pronte a partire. La cifra che si paga è molto alta e dietro ci sono molte organizzazioni divise in gruppi di oltre 1000 persone". A raccontarlo è M., giovane eritreo, arrivato ieri a Palermo insieme ad altri oltre 500 migranti, soccorsi nel Canale di Sicilia. Il profugo, che dice di avere 28 anni, è ospite in uno dei centri che la Caritas ha messo a disposizione. "Anche se ho visto in tv i morti dei naufragi - spiega - la mia decisione è stata più forte delle immagini. In Libia si subisce di tutto. I libici sono molto cattivi, ci trattano come selvaggi, ci offendono e maltrattano oltre a ricattarci economicamente. Qualcuno dei miei connazionali avrebbe voluto ritornare nel suo Paese ma, una volta che sei lì, non hai più scampo perché entri in un giro di violenza e corruzione che poi forse ti porterà finalmente in Italia. L'importante per i libici è riuscire solo a pagare" conclude.
