Dopo agosto arriverà il settembre nero di Matteo Renzi. Il rientro dalle vacanze per il governo segnerà infatti la fine del periodo dorato e l’inizio dell’autunno caldo. Lo si capisce già oggi, da ciò che sta accadendo in Senato. Dopo il trionfo delle Europee sembrava una passeggiata. L’allentamento dei vincoli europei («Siamo il partito più votato tra quelli che fanno parte del Pse: ci devono ascoltare»), le riforme costituzionali e anche quella elettorale (da votarsi in fretta entro l’estate, per poi passare a cose più serie), perfino le nuove regole sul lavoro (tanto da far venire l’idea di riprendere in mano il progetto di abolire l’articolo 18). E invece, proprio quando la strada davanti al presidente del Consiglio sembrava spianata e priva di Grilli o Caimani a rallentare la corsa, all’improvviso sono spuntate le trappole. E che trappole. Clicca e leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro