Todini, neo presidente di Poste non molla la poltrona in Rai

di Nicoletta Orlandi Postidomenica 18 maggio 2014
Todini, neo presidente di Poste non molla la poltrona in Rai
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"La mia esperienza mi ha insegnato che non si possono fare bene insieme troppe cose". A pronunciare questa frase è stata Luisa Todini. Ma nel frattempo sembra aver cambiato idea. La neo presidente di Poste Italiane, infatti, nonostante le sia stato chiesto con un appello bipartisan, non ci pensa proprio a lasciare la poltrona nel Cda della Rai. "Tra i due ruoli non c'è incompatibilità. Io sono e resto un consigliere della Rai", ha chiuso la questione l'imprenditrice su cui Renzi ha puntato nella sua scommessa sulle quote rose ai vertici delle aziende di Stato. E' vero, non c'è incompatibilità. Ma, fa notare il parlamentare del Pd Michele Anzaldi anche lui in commissione di vigilanza, "in questi mesi tutti a parole hanno detto basta con i Mastrapasqua e non si può andare a giorni alterni. Se non è così per tutti, meglio davvero lasciar perdere". Luisa Todini, infatti, oltre ad essere presidente di Poste e membro del Cda della Rai, è, come ricorda La Stampa anche presidente della Todini che controlla anche Domus Etruria, Ecos energia e Proxima srl, siede nel consiglio di amministrazione di Salini, presiede il Comitato Leonardo e il Foro di dialogo Italia-Russia. Tanti incarichi, forse troppi per l'imprenditrice al punto da scatenare gli esponenti del Movimento Cinque Stelle. "Non c'è incompatibilità", tuona il senatore pentastellato Alberto Airola, "c'è però una questione di opportunità". "La presidente delle Poste", puntualizza a sua volta Anzaldi, "è chiamata a impegno gravoso da qui ai prossimi mesi. E il governo l'ha scelta sia per ragioni di competenza, ma anche per dare un segnale a favore delle donne e contro la moltiplicazione degli incarichi. Ecco, se non dovesse fare un passo indietro tradirebbe in un certo senso questo new deal avviato dal governo Renzi". Ci vuole l'esempio, insomma.