Dal dossier sul caso Marco Biagi a quello sul G8 di Genova. E ancora: un faldone su Silvio Berlusconi e uno su un politico ligure suo avversario politico finito in un'informativa dei carabinieri per una questione di cocaina. Quando gli uomini della Dia sono entrati a casa dell'ex parlamentare del Pdl Claudio Scajola per arrestarlo hanno trovato un archivio degno dell'Ufficio affari riservati. Atti secretati sono stati trovati sul pc dell'ex ministro che in modo "maniacale" (così definiscono gli investigatori il metodo di archiviazione usato) conservava migliaia di documenti su imprenditori, personaggi con i quali ha avuto a che fare nel corso della sua carriera. Ma anche affari, viaggi, richieste di interventi, raccomandazioni. Qualche settimana fa, rivela il Corsera, nell'ambito di un inchiesta che riguarda il porto d'Imperia, i magistrati gli avevano sequestrato materiale riservato risalente all'epoca in cui era ministro dell'Interno. Comprese alcune relazioni su Marco Biagi e sul G8 di Genova. Giovedì l'archivio, custodito negli studi di Roma e Imperia oltre che a Villa Ninnina, la lussuosa dimora ligure a Diano Calderina, è stato portato via per essere analizzato. Anche quella parte nascosta nella cantina della segreteria di Matecena, Maria Grazia Fiordelisi, con molti faldoni relativi all'attività dell'ex parlamentare. Materiale prezioso per l’inchiesta che ha portato in carcere Scajola e tutte le persone che negli ultimi mesi hanno protetto e agevolato - secondo l’accusa - la latitanza di Matacena, l’ex deputato di Forza Italia condannato a cinque anni di pena per complicità con la ‘ndrangheta. Ora sono in tanti, puntualizza il Messaggero, a temere che da quei file copiati dal computere e dal mare di carte segrete recuperate possano venire fuori chissà quali scandali.