Sergio Marchionne, l'attimo straziante in cui rivelò il suo male: "Ricordate quando chiese..."

di Davide Locanodomenica 29 luglio 2018
Sergio Marchionne, l'attimo straziante in cui rivelò il suo male: "Ricordate quando chiese..."
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Una lettera toccante, pubblicata sul Corriere della Sera, e firmata da Luca Garavoglia. Il presidente del gruppo Campari parla di Sergio Marchionne: di cosa pensava di lui e, soprattutto, di cosa aveva capito sull'ex ad di Fca. Garavoglia premette di averlo conosciuto nel 2003, quando "siamo stati cooptati assieme nel consiglio di amministrazione dell'allora Fiat, presieduto da Umberto Agnelli". Dunque, mister Campari ricorda come per un anno lui e Marchionne sono stati nel comitato audit, "da cui si potevano osservare aspetti e angoli del gruppo non evidenti dalla lettura dei conti pubblicati. Sergio, praticamente, non aprì mai bocca", rivela. E ancora: "Per questo, quando fu chiamato a sostituire Giuseppe Morchio, a seguito delle note vicende, avevo colto che fosse uomo di rara intelligenza e cultura, ma non potevo dire di avere particolare fiducia che sarebbe riuscito in quella che sembrava a tutti gli effetti una missione impossibile. Mi resi poi conto che taceva non perché avesse poco da dire, ma perché aveva già capito tutto. Sapeva che Giuseppe Morchio non ce l'avrebbe fatta e che lui lo avrebbe rimpiazzato", sottolinea Garavoglia. Leggi anche: "Come è arrivato in clinica": Marchionne, l'ultimo straziante dubbio sulla malattia Dunque il presidente Campari traccia un breve bilancio della parabola del manager italo-canadese in Fiat. Stupisce il passaggio in cui scrive: "Senza cadere in tentazioni agiografiche, posso dire di avere visto Sergio discutere da pari con i revisori sull'estremo dettaglio dei principi contabili, dimostrando una competenza che anche a quei livelli non poteva che lasciare sbalorditi". E ancora: "Ogni euro dei suoi assai ragguardevoli compensi è stato pienamente meritato; è il capitalismo, bellezza". Infine, Garavoglia, si concede una considerazione relativa all'ultima apparizione di Marchionne, la consegna della jeep ai Carabinieri in cui appariva provato, proprio il giorno prima del ricovero in Svizzera, a Zurigo. "La vita però è strana - scrive nella lettera -. L'ultimo suo atto è stata la consegna di una vettura ai carabinieri. E quel video in cui chiede al cane poliziotto se riconosce il figlio di un uomo dell'arma è, alla luce di quanto accaduto, commovente alle lacrime. Difficile pensare che sia stato un caso", conclude Garavoglia.