Altro scandalo sul Movimento 5 Stelle: il candidato alle regionali in Calabria, Francesco Aiello, è cugino di primo grado di un boss mafioso. Si tratta dell'nranghetista Luigi Aiello, ucciso nella faida del Reventino tra gli Scalise e i Mezzatesta. Una notizia rimbalzata ovunque e alla quale replica lo stesso grillino: "Essere accostato ad un mafioso è un fatto grave. Ho dedicato la mia vita all'università, alla Calabria, alla legalità - ha precisato in riferimento al Fatto Quotidiano che ha svelato la scomoda parentela -. Non c'entro nulla con mio cugino, peraltro morto 5 anni fa". Leggi anche: Matteo Salvini, via libera a Berlusconi: chi sarà il candidato governatore in Campania E ancora: "Nessuno mi ha mai visto con la coppola, con santini bruciati e altri segni del genere. Fare questi accostamenti è un fatto grave, soprattutto sotto elezioni. Ed è lecito chiedersi a vantaggio di chi o di che cosa". Aiello non ha tutti i torti e in suo aiuto è arrivato anche un altro deputato pentastellato, Paolo Parentela: "Francesco non c'entra nulla con suo cugino, non l'ha frequentato, non l'ha aiutato, non l'ha protetto e non l'ha seguito". Più chiaro di così.