"Allora, facciamo chiarezza: Ilaria Salis, che ha picchiato quasi a morte persone per strada, sfugge alla giustizia intrufolandosi nel Parlamento europeo e ora fa la predica all'Ungheria sullo stato di diritto? Senza vergogna. Non è un simbolo di democrazia, è un simbolo di quanto sia diventato marcio il Parlamento europeo". Lo scrive sui social Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese, Vikton Orban.
"La commissione Libe non ha alcun mandato per sorvegliare gli affari interni degli Stati membri, eppure irrompe in Ungheria con un verdetto precompilato e grida al 'fascismo' quando i funzionari non si piegano al suo circo. Questa non è supervisione. Questa è una campagna diffamatoria politica.È questa l'idea del Parlamento europeo di difendere la democrazia? Sostenere delinquenti anarco-comunisti e chiamarla 'società civile'? Non c'è da stupirsi che Orban non li abbia incontrati. Prenderesti lezioni di giustizia da qualcuno che è stato eletto solo per evitare la prigione? L'Ungheria non prenderà ordini da criminali in giacca e cravatta", rimarca.
In mattinata l'eurodeputata di Avs Ilaria Salis aveva riferito sui social della missione appena conclusa della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento Europeo, in visita a Budapest dal 14 al 16 aprile 2025, ha confermato un ulteriore, grave deterioramento dello stato di diritto in Ungheria. "Ad eccezione dei rappresentanti dell’estrema destra — che hanno scelto di non partecipare in segno di solidarietà con il loro alleato Viktor Orbán — i deputati europei hanno riscontrato, in modo trasversale e bipartisan, gravi ingerenze politiche sul sistema giudiziario, repressione della società civile e pesanti restrizioni ai diritti fondamentali. La delegazione ha denunciato anche forti pressioni sui media indipendenti e un clima sempre più ostile verso le Ong. In questi giorni si sta giustamente parlando molto dell’ignobile attacco alla comunità LgbtqI+, ma in realtà i diritti di tutte e tutti sono messi in discussione in Ungheria".
E ancora: "Nel solco della peggiore tradizione fascista, chiunque venga etichettato come 'anti-nazionale' diventa automaticamente un nemico dello Stato. Diverse autorità ungheresi — tra cui il Primo Ministro Viktor Orbán, i ministri della Giustizia e dell’Interno e persino rappresentanti della magistratura — si sono rifiutate di incontrare la delegazione, perché 'provocatoria' e 'illegittima'. Questo è il regime illiberale di Orbán: un sistema autoritario che calpesta i principi fondamentali dello stato di diritto e si sottrae a ogni forma di cooperazione internazionale in materia di diritti fondamentali. L’Unione Europea va bene solo quando si tratta di incassare fondi, ma se si chiede il rispetto di standard democratici minimi, allora diventa “un’ingerenza straniera". E ancora: "La situazione è grave, non solo per il popolo ungherese — che come ogni popolo è fatto di diversità e contraddizioni — ma per tutti i cittadini democratici d’Europa. Il modello Orbàn non deve passare, la democrazia illiberale non deve avere alcuna legittimità".
‼️So let me get this straight: @SalisIlaria, who beat people nearly to death in the street, escapes justice by sneaking into the European Parliament—and now lectures Hungary on the rule of law?
— Zoltan Kovacs (@zoltanspox) April 17, 2025
Shameless. She's not a symbol of democracy—she's a symbol of how rotten the EP has… https://t.co/PFu90xuSan