Mosca contro l'Ue. Il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, ha chiesto la rimozione dall'incarico dell'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, e il suo deferimento a un tribunale internazionale delle Nazioni Unite. L'accusa? Stando a quanto riferito in un post su Telegram, è quella di "russofobia" e di "oltraggio alla memoria storica" per aver invitato i Paesi dell'Ue e i candidati all'adesione a non partecipare alle celebrazioni in Russia per l'80° anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale.
Volodin ha definito l'appello di Kallas "un ultimatum" e "un gesto irrispettoso verso coloro che hanno sacrificato la propria vita per salvare il mondo dal fascismo". E ancora: "Un mondo salvato dal popolo multinazionale sovietico, con 27 milioni di vite spezzate, e dai Paesi della coalizione antifascista come Stati Uniti e Regno Unito, che hanno perso oltre 800 mila persone, non deve mai dimenticare", ha tuonato il presidente della Duma. Infine, Volodin ha ricordato che in Russia vige una legge contro la riabilitazione del nazismo. Non solo, perché il sistema giuridico del Paese prevede norme per perseguire chi, come Kallas, si renderebbe colpevole di "profanazione della memoria dei caduti". "Il nostro dovere è difenderli".
Nel frattempo i ministri dell'Unione Europea, riuniti lunedì a Lussemburgo per il Consiglio Affari esteri, hanno dichiarato di voler aumentare le sanzioni alla Russia. Tra le motivazioni l'ultimo attacco da parte di due missili balistici russi su Sumy. Un'offensiva avvenuta mentre i fedeli cristiani celebravano la Domenica delle Palme, una festività che onora l'ingresso di Cristo a Gerusalemme.