L'Ungheria di Viktor Orban non ci sta. "Il governo voterà no ai contro-Dazi dell'Ue sui prodotti americani, come riferito dal ministro degli Esteri, Peter Szijjarto a Budapest, secondo cui tali misure porterebbero a significativi aumenti dei prezzi". A riferirlo è Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese in un post sui social. Orban - spiega ancora - "vuole proteggere gli ungheresi da ulteriori aumenti dei prezzi. La risposta giusta non sono i Dazi, ma i negoziati". Il ministro "ha avvertito che Bruxelles sta peggiorando la situazione concentrandosi sulle ritorsioni invece che sui colloqui. L'Ue ha commesso un grave errore: questa situazione si poteva evitare".
Ecco dunque che "ora, la cosa più importante è che Bruxelles non la peggiori ulteriormente". Il ministro "ha osservato che le contro-tariffe causano solo ulteriori danni all'economia e ai cittadini europei e, se attuate, comporterebbero un aumento dei prezzi di 18 miliardi di fiorini in Ungheria, poiché la bozza della Commissione europea include centinaia di prodotti statunitensi che riguardano articoli come lenti a contatto, cosmetici e tubi di plastica utilizzati nell'edilizia".
Eppure a riguardo l'Europa è stata chiara e i controdazi sarebbero un'extrema ratio. "La linea principale da parte della Commissione europea è stata sempre quella di voler negoziare. Quindi non vogliamo tariffe. Non vogliamo una guerra commerciale. Pensiamo che nessuno ne tragga vantaggio. Questa è la nostra linea principale. Naturalmente, quando necessario, dobbiamo anche proteggere la nostra industria e i nostri cittadini", ha tenuto a precisare la vicepresidente della Commissione europea Henna Virkkunen in conferenza stampa. Ma il bazooka - è il ragionamento - "è sempre sul tavolo". In ogni caso è già arrivato il via libera politico alla lista dei controdazi decisa dalla Commissione come risposta alle tariffe americane su acciaio e alluminio. La lista viene spaccata in due tranche: una prima, minoritaria entrerà in vigore il 15 aprile. Una seconda, più corposa, sarà operativa il 15 maggio.