
Esercito europeo, che barzelletta: la solitudine di Starmer e Macron

La sapete l’ultima? Ci sono un francese e un inglese che si incontrano e vogliono fare l’esercito l’europeo... Pare una barzelletta e infatti lo è. Perché se non lo fosse allora siamo persino oltre, siamo alle comiche: com’è possibile pensare di dare concretezza al famigerato modello di difesa europeo senza che gli Stati membri siano coinvolti mentre, all’opposto, il solito primino della classe, Macron, tratta con un premier, Starmer, di un Paese che è persino fuori dall’Unione europea. Assurdo! E bene sta facendo la Meloni a pretendere chiarimenti. Ormai davvero non c’è più un criterio, un progetto. E se fossi in Zelensky mi consegnerei a Trump senza fare troppe storie perché se aspetta l’Europa può stare fresco. Per prima cosa, non si capisce il senso del bilaterale tra Francia e Gran Bretagna sul modello di difesa europeo da collocare in Ucraina. Che significa “modello di difesa europeo”: che è dei paesi che geograficamente stanno in Europa? Se sì, allora Keir Starmer ha compiuto il più grande capolavoro di killeraggio della Ue, anzi potremmo addirittura parlare di EurExit, cioé l’Europa che esce dall’Unione europea. Bastano Francia e Gran Bretagna, in quanto potenze nucleari e membri permanenti del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per decidere a nome del Vecchio Continente quando e se mettere gli “scarponi sul terreno”.
Se invece- come taluni stanno pur scrivendo - per la Gran Bretagna (sempre in quanto potenza nucleare) è un rientro dalla finestra nella Ue, allora significa che la democrazia non conta più nulla, che il popolo nemmeno e che Starmer è divenuto mo narca. Macron e Starmer sono due leader deboli nei rispettivi paesi e sono in cerca di un ruolo internazionale che ne ridia smalto. Lo stanno facendo alla loro maniera: egotico il francese, confusionario l’inglese. Per questo il commento più azzeccato per qualificare il vertice è quello della barzelletta. Solo che qui c’è ben poco da ridere: il tempo stringe e le condizioni per arrivare alla mediazione tra Russia e Ucraina non abbisognano di passi falsi da parte di pseudo primi attori. In tre anni di conflitto l’Europa non ha esercitato alcun ruolo politico in termini di proposte di pace (ne hanno fatte la Turchia e i sauditi); l’unica voce che si levava eraappunto - quella del solito Macron: mandiamo i soldati. Il che dev’essere una fissazione (perché tanto agitarsi, Presidente? Dove vuole arrivare? Cosa vuole ottenere?) visto che anche nella proposta attuale si parla di soldati da mandare sul campo coi galloni dell’Unione europea. Complimenti perla fesseria dell’anno!
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Primo: è sicuro che in Francia siano d’accordo con la sua proposta oppure è l’ennesimo passo falso come quello di aver indetto elezioni anticipate «per risolvere la crisi»? Secondo: l’Unione europea gli ha conferito un incarico particolare al di fuori dalle già sgangherate norme? Terzo: alcuni Paesi membri, per esempio l’Italia, avrebbero delle procedure costituzionali necessarie prima di mandare militari all’estero. E sorprende che Mattarella, sempre così loquace, non abbia ancora proferito parola. Per farla breve: la proposta di Starmer e Macron non è affatto da seguire e se il Consiglio europeo dovesse andare verso quella direzione, commetterebbe un errore gravissimo (dimostrando urbi et orbi che l’Unione europea non conta nulla e si presta come passacarte di un presidente in crisi di consenso e di un premier extra Ue). A quel punto Trump non deve nemmeno faticare troppo a stuzzicare l’Europa, si metta comodo e si goda lo spettacolo.
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