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Cpi, "aperta una indagine sull'Italia": la rappresaglia contro il governo Meloni

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"La questione della mancata osservanza da parte dell'Italia di una richiesta di cooperazione per l'arresto e consegna di Almasri da parte della Corte è di competenza della camera competente, vale a dire la Camera preliminare I". Tecnicamente, dunque, la Corte penale Internazionale ha aperto una indagine sul governo italiano in relazione all'arresto, al rilascio e al rimpatrio del funzionario libico su cui la stessa CPI aveva spiccato un mandato d'arresto internazionale. 

A comunicarlo è il portavoce della Corte penale internazionale Fadi El Abdallah. "Come parte di questa procedura, ai sensi del Regolamento 109(3) del Regolamento della Corte, l'Italia avrà l'opportunità di presentare osservazioni. Finché la Camera preliminare I non avrà esaminato la questione e reso una decisione, la Corte non offrirà ulteriori commenti", aggiunge il portavoce, che sottolinea come "questo processo non riguarda responsabilità individuali o casi contro persone specifiche". 

In altre parole al momento potrebbero non essere all'esame le condotte della premier Giorgia Meloni e degli altri rappresentanti istituzionali indagati dalla Procura di Roma, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello degli Interni Matteo Piantedosi.

 

"Sono stati segnalati casi di richieste presentate al procuratore" capo della Corte penale internazionale "per aprire casi contro individui ai sensi dell'art. 70 (oltraggio alla Corte)", puntualizza a tal proposito Fadi El Abdallah, ma "l'ufficio del procuratore non commenta tali comunicazioni". Lo scorso 5 febbraio un rifugiato sudanese aveva depositato una denuncia all'Aia contro Meloni, Nordio e Piantedosi, accusati di aver ostacolato l'amministrazione della giustizia per la mancata consegna del generale libico. 

"Su questa questione separata - aggiunge ancora il portavoce -, l'ufficio del procuratore ha indicato che, ai sensi dello Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Cpi, qualsiasi individuo o gruppo da qualsiasi parte del mondo può inviare informazioni (che la Cpi definisce 'comunicazioni') al procuratore".

 

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