Se l'Europa ci rifila anche la farina di larve
Nonbastano i grilli e le cavallette. L’Europa dà il via libera alla farina di larve del “tenebrio molitor” il verme della farina, arricchite con l’aggiunta di vitamina D. La novità è proprio questa, visto che già era possibile commercializzare la larva gialla della farina a scopo alimentare essiccata, congelata o trasformata in farina. Ora scatta il disco verde per il trasformato delle larve di tenebrio molitor, trattate però con raggi ultravioletti. Una “preparazione” alimentare interita dalla Commissione europea nell’elenco dei novel food, i nuovi alimenti, vale a dire i cibi che Bruxelles considera non consumati «in modo rilevante» prima del maggio 1997.
La tarma della farina è un coleottero della famiglia dei Tenebrionidi, dall’aspetto molto simile a quello dei comuni scarafaggi, anche sedi dimensioni ridotte, definito anche tenebrione mugnaio perché è uno dei coleotteri infestanti dei cereali e dei suoi derivati, farine o crusche che siano. Il via libera decisivo, in realtà, è arrivato la scorsa settimana, quando la Commissione ambiente e sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo ha respinto con 39 voti contrari, 32 voti a favore e 6 astensioni un’obiezione alla proposta della Commissione europea di immettere sul mercato la polvere di larve intere di Tenebrio molitor, trattata con raggi ultravioletti, tra i nuovi alimenti. L’obiezione era stata presentata dagli eurodeputati Alexander Bernhuber del Ppe e Laurence Trochu dei Conservatori e Riformisti di Ecr.
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Le larve gialle del tenebrione mugnaio avevano già ricevuto il via libera da parte di Bruxelles per essere vendute in forma essiccata, congelata o in polvere. Il nuovo «sì» incassato dalla Ue sdogana questa farina di insetto trattata con raggi ultravioletti, trasformata poi in pane e panini, torte, prodotti a base di pasta, come pure cibi trasformati a base di patate, formaggio o prodotti caseari e composte di frutta e di verdura. In questo modo, però, arriva sulle nostre tavole un novel food ultratrasformato. «L’arrivo sul mercato della farina di larve trattate con raggi ultravioletti deve essere accompagnato da un’etichettatura chiara, che specifichi che la vitamina D presente è prodotta artificialmente, per garantire una corretta informazione ai consumatori», afferma la Coldiretti che ha già fatto in passato più di una battaglia per ottenere l’etichettatura trasparente su questi novel food.
«La polvere di larva del tenebrione viene trattata con raggi ultravioletti per ottenere due risultati», aggiunge la Coldiretti, innanzitutto «bonificare la matrice alimentare, direttamente sul prodotto e aumentare il contenuto in vitamina D della stessa matrice. Si tratta, nei fatti, di un prodotto tutt’altro che naturale, bensì ultratrasformato, e che dovrebbe riportare in etichetta la dicitura “contiene vitamina D prodotta mediante trattamento con Uv”»>. Al momento, però, l’obbligo non c’è. In occasione dell’arrivo sul mercato dei primi prodotti a base di insetti la Coldiretti aveva chiesto che la loro presenza fosse indicata in etichetta poiché il consumo di grilli, cavallette e larve può causare reazioni nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere. Un appello a cui era seguita la firma di quattro decreti per assicurare la necessaria trasparenza ai consumatori, anche tenendo conto del fatto che secondo Nomisma la produzione di insetti per alimenti in Ue potrebbe arrivare a 260mila tonnellate l’anno entro il 2030. Oltre ad essere lontanissimi dalla cultura gastronomica italiana, l'introduzione degli insetti nelle diete solleva importanti interrogativi riguardo alla salute e alla sicurezza alimentare. Innanzitutto perché la maggior parte di questi nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come Vietnam, Thailandia, Cambogia, Laos e Cina, che da anni occupano le prime posizioni nelle classifiche per il numero di allarmi alimentari.