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Ursula von der Leyen malata e la "legge di Owen": un'ipotesi inquietante sulle sue condizioni di salute

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Dopo un iniziale silenzio, emergono le prime notizie circa la salute di Ursula von der Leyen. Colpita da una malattia che l'ha costretta a cancellare molti dei suoi impegni, la presidente della Commissione europea "si sta riprendendo bene" nella sua casa di Hannover, ma non presiederà il Collegio di questa settimana. A dirlo è la portavoce capo dell’esecutivo Ue, Paula Pinho, nel briefing giornaliero con la stampa, evidenziando che von der Leyen ha chiesto alla vicepresidente esecutiva Teresa Ribera, di subentrare fino al suo rientro. 

Pinho promette di tenere la stampa aggiornata riguardo agli sviluppi, ma nuovi dettagli non sarebbero ancora emersi. Neppure quelli che riguardano il ricovero in ospedale della scorsa settimana. Al momento la portavoce si limita a rassicurare sul fatto che la presidente "non è mai stata attaccata al respiratore" e non è mai andata in terapia intensiva. Eppure sembra che il silenzio sia sacro. E non solo per lei.

 

 

Tanti infatti i leader che sulle proprie condizioni di salute hanno preferito sorvolare. Fin qui nulla di strano, se non fosse che un libro avanza una preoccupante ipotesi. Per David Owen, autore di In Sickness and in Power: Illness in Heads of Government During the Last 100 Years il Ventesimo secolo è stato costellato di leader che hanno nascosto al pubblico le proprie patologie, a volte anche gravi, cercando invece di trasmettere immagini di forza, vigore e pieno possesso delle proprie capacità mentali.

La sua teoria? Che spesso le cattive decisioni dei governanti siano collegate alle loro patologie. Basti pensare al premier britannico Anthony Eden, che nel 1956 quando decise un fallimentare intervento militare in Egitto dopo la nazionalizzazione del Canale di Suez, soffriva di dolorose ostruzioni biliari e disfunzioni epatiche. Oppure quello a John F. Kennedy, il cui morbo di Addison, sempre nascosto agli americani, che gli causava stanchezza, nausea e continui sbalzi di umore, si aggravò proprio in coincidenza con il fiasco della Baia dei Porci, la fallita invasione di Cuba ordinata nel 1961. Al momento non ci sono

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