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Germania, gioco sporco in Ue: tenta il blitz per far saltare il regolamento sui tempi dei pagamenti

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La Germania pronta a far saltare il regolamento Ue sui tempi di pagamenti. Con Bruxelles che sta portando avanti un testo di regolamento per fissare a 30 giorni il limite massimo per poter liquidare una fattura, Berlino frena. Come fa sapere Giuliano Zulin su Eunews, "la Germania grazie a pagamenti allungati può trarre un vantaggio di liquidità e quindi di competitività nei confronti dei fornitori, soprattutto quelli esteri, costretti ad attendere mesi su mesi, ad andare in banca chiedendo prestiti fino al 10 per cento di interessi e ad essere quindi meno competitivi". 

Eppure, secondo le stime di Bruxelles "almeno il 30 per cento delle Pmi europee beneficerebbe direttamente di questa disposizione". Il motivo è semplice: "La combinazione del limite massimo dei termini di pagamento con deterrenti come il pagamento automatico degli interessi e dell’aumento del compenso - prosegue Zulin - dovrebbe ridurre il numero di fatture pagate in ritardo, oltre a ridurre significativamente i costi associati alle seccature e al tempo trascorso a rincorrere pagatori ritardatari".

Da mesi però non si fa nulla al Consiglio Ue, dove diversi paesi capitanati dalla Germania fanno slittare il voto. Stando a Zulin quanto sta accadendo avrà conseguenze negative sull'Italia: "Un’eventuale cancellazione di questa norma, considerando il caso italiano dove si moltiplicano le gare pubbliche per il Pnrr, lascerebbe però le nostre piccole e medie aziende ancora nell’incertezza dei pagamenti. Tutto questo sembra però preistoria di fronte all’immobilismo post-elezioni". Risultato? "A inizio novembre la Ragioneria Generale dello Stato ha chiesto ufficialmente di rispettare i termini. Nessun vincolo però, solo una raccomandazione. Perché la stessa raccomandazione il governo non la fa nelle stanze di Bruxelles?".

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