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Procaccini contro il Pd: "Ricordate cosa diceva su Fitto? Vergognoso e sconcertante"

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"Quello che sta facendo il Pd è vergognoso e sconcertante". È durissimo Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei Conservatori, di cui Fratelli d'Italia è parte, sull'opposizione dem espressa da vari membri del partito alla vicepresidenza esecutiva di Raffaele Fitto nella commissione presieduta da Ursula Von der Leyen: "un atto contro l'Italia".

Dal Pd "ci aspettiamo che non danneggino il nostro Paese. Se, come siamo certi, Fitto otterrà la vicepresidenza esecutiva, avrà sotto il suo controllo i commissari di Pesca, Agricoltura, Trasporti, Infrastrutture, Turismo, Housing sociale: conviene o no all'Italia? E il tutto dopo aver cambiato narrazione".

 

 

 

"Prima avevano detto che avrebbero giudicato Fitto sulla base della sua audizione, il che è anche legittimo. Fitto è stato bravissimo, come era logico che fosse essendo stato per anni a Bruxelles proprio nella commissione che lo valutava, avendo esperienza, capacità, carattere. E allora ecco che arriva la richiesta affinché non sia vicepresidente esecutivo, alla quale si sono accodati i socialisti europei. È una posizione di una gravità enorme. Nemmeno gli spagnoli del Ppe sono arrivati a chiedere di non avere una vicepresidenza, hanno solo detto che la Ribera è inadeguata, dopo i fatti di Valencia".

A chi gli fa notare che il Pd contesta lo spostamento dell'asse della Commissione a destra, "è legittimo - risponde Procaccini - che possano votare contro la commissione a novembre, anche se ci saranno diversi commissari socialisti", "forse non sanno che qui le maggioranze sono molto variabili, su ogni argomento possono cambiare. Si guarda al contenuto delle cose, non come nei Parlamenti nazionali dove prevale l'appartenenza politica a prescindere. E comunque la presidente deve tener conto dell'equilibrio tra i vari governi nazionali, non può andare controcorrente rispetto alle opinioni pubbliche europee".

 

 

 

Quelli su Ursula Von der Leyen presidente di Commissione e sulle nomine della stessa Commissione, spiega Procaccini, "sono due voti diversi. Quello di tre mesi fa era sul programma politico di Von der Leyen, al quale eravamo contrari per eccessivo appiattimento rispetto al mandato precedente. A fine novembre si voterà la commissione nella sua composizione, compreso il commissario italiano. D'altra parte, è un fatto incontrovertibile che il Parlamento europeo sia più spostato a destra rispetto alla legislatura precedente. Comunque le istituzioni europee sono indipendenti tra loro, e noi siamo stati favorevoli a tutti i commissari perché rispettiamo le prerogative degli Stati membri". Quanto al voto della Lega alla Commissione, "siamo rispettosi della libertà di ognuno. La Lega è in un gruppo diverso dal nostro. Dove comunque c'è una delegazione, quella ungherese, che esprimerà il proprio commissario europeo. Comunque, rispetteremo il pensiero di tutti". 

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