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Ursula von der Leyen, niente accordo con i leader di maggioranza: caos-Ue, pronti a tutto contro Fitto

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Un altro profondo strappo ai vertici dell'Unione europea, un'altra pesante conseguenza dello stallo sui vicepresidenti esecutivi della nuova commissione, tra i quali c'è Raffaele Fitto di Ecr (gli altri sono l’estone Kaja Kallas di Renew, la romena Roxana Mînzatu di S&D, il francese Stéphane Séjourné di Renew, la spagnola Teresa Ribera di S&D e la finlandese Henna Virkkunen del Ppe. 

Fumata nera all'incontro tra Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, e i leader dei Popolari, Manfred Weber, dei Socialisti, Iratxe García Pérez e dei Liberali, Valérie Hayer. I veti incrociati infatti non permettono di sbloccare la situazione.

In particolare è S&D ad accusare Manfred Weber di avere "rotto lo storico accordo democratico e pro-europeo tra i gruppi conservatori, socialdemocratici e liberali", e ancora Weber viene accusato di "comportamento irresponsabile". Secondo quanto trapela, S&D potrebbe anche non votare in plenaria il nuovo collegio, di fatto facendo mancare la maggioranza che in Europa, a luglio, aveva confermato Von der Leyen alla presidenza. Insomma, lo scenario è critico, anche se fonti socialiste specificano che "ogni canale di comunicazione resta aperto".

E il principale dei problemi, per la sinistra europea, è proprio Raffaele Fitto, esponente dei conservatori dell'Ecr e membro di Fratelli d'Italia, il partito guidato da Meloni che a luglio non aveva votato per la riconferma di Ursula. Oltre a Fitto, un nodo riguarda la Ribera: il Ppe ha chiesto che riferisca il 20 novembre in Parlamento a Madrid sull'alluvione di Valencia, audizione che servirebbe a sbloccare l'ok in Europa.

Alla vigilia, von der Leyen aveva rifiutato la proposta dei socialisti, di cui hanno dato conto molteplici fonti, di procedere in primis alla votazione dei cinque vicepresidenti che afferiscono a gruppi di maggioranza, dunque votare per ultimo Fitto, esponente di Ecr che, come detto, non fa parte della maggioranza che sostiene Ursula.

Uno stallo - o meglio, uno sfregio all'Italia e a Raffaele Fitto a cui il Pd non si è sottratto - che ha innescato l'immediata reazione di Giorgia Meloni: "Per i socialisti e per Elly Schlein l'Italia non merita la vicepresidenza". Un quadro complicatissimo, dunque, e che via via si fa sempre più intricato. Anche perché non tutto il Pd è contro la nomina di Fitto, si pensi per esempio a Antonio De Caro e Pina Picierno che hanno preso una posizione differente rispetto a Schlein). Contrari a Raffaele Fitto, invece, i Verdi in blocco.

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